Cultura e Società

Milano La Parola nel Segno: rassegna d’arti performative

Milano La Parola nel Segno propone sabato 3 marzo la terza tappa della rassegna d’arti performative. L’evento è realizzato da ASG Produzioni Garden Blaze nell’ambito del progetto di raccolta fondi #PiattaformaCAI, in Fondazione Luciana Matalon a Milano.

Milano La Parola nel Segno: Stefano Panzieri

Il segno della Storia si traccia nell’opera di Stefano Panzeri intitolata Terra Matta (1899-1918). E’ la storia dell’intimo sforzo di emanciparsi e sopravvivere alla miseria. La vicenda umana del protagonista scorre in un intreccio di grande e piccola storia. Lo sfondo è la poverissima Italia rurale di inizio secolo.

I ragazzi del ’99, giovanissime reclute appena diciottenni, rinsaldarono le file sul Piave, permettendo al Regno la controffensiva. Questa portò infatti alla firma dell’armistizio di Villa Giusti. Fra questi c’è il protagonista del lavoro di Panzeri, Vincenzo Rabito, un bracciante siciliano di inizio secolo. E’ un’opera monumentale fatta di 1027 pagine a interlinea zero.

Il lessico

E’ terreno di sperimentazione, di colorismo e di sostanza. Marca con forza i ricordi di Rabito, un fiume in piena travolge gli spettatori. Terra Matta affascina chiunque abbia la pazienza di resistere allo choc del lessico e della grammatica insolita.

Dallo spettacolo è nato nel 2015 il progetto Oltreoceano sostenuto mediante un crowdfunding. Per un mese all’anno Panzeri ha portato Terra Matta nelle comunità italiane di Argentina e Uruguay. E per periodi più brevi in quelle di Londra, Belfast, e Oxford. Ha raccolto così storie di migrazioni dalla viva voce degli italiani d’oltreoceano e oltremanica.

E’ la Storia ad essere protagonista della rassegna in Fondazione Matalon, di un dialogo eterogeneo, contornato da accenni divertenti ma anche da toni spiazzanti e drammatici. Ne “La Parola nel Segno” questo dialogo si realizza attraverso delle fermate che in ogni spettacolo. Infatti delineano e rischiarano i contorni del viaggio espressivo intrapreso. “Segni in grado di far vacillare i confini delle nostre sicurezze” spiega Paolo Cacciato, direttore artistico della rassegna.

La rassegna è infatti oggetto della raccolta Fondi operata da #piattaformaCAI di Asian Studies Group – divisione artistica Garden Blaze. Il fondo supporta annualmente attività artistiche e creative. Così come esplicitato nella Carta dei Valori alla Creatività giovanile presentata con Expo2015. Essa è sostenuta da anni da Asian Studies Group in Switch on Your Creativity, incubatore sull’industria creativa giovanile alla sua quinta edizione nel 2018. Essa ha, infatti, con forte richiamo a contenuti di proiezione internazionale. Quindi vengono sostenuti attraverso sponsors e operatori tecnici.