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Quanto e perché è efficace la stimolazione elettrica nervosa transcutanea

I milanesi sono sempre alla ricerca di rimedi validi per curare fastidiose emicranie, dolori articolari, muscolari e infiammazioni. Uno dei più utilizzati è il tens elettrostimolatore dolore. TENS è l’acronimo di TransCutaneous Electrical Nerve Stimulation. La stimolazione elettrica nervosa transcutanea è una tecnica medica complementare, impiegata in particolare per controllare alcune condizioni dolorose acute o croniche.

La TENS consiste nell’applicare sulla cute dei lievi impulsi elettrici. Questi attivano fibre nervose di grosso diametro riducendo la percezione del dolore. La percezione del dolore può essere modulata agendo su interneuroni spinali (non dolorifici). Essi, grazie all’inibizione sinaptica, agiscono sui neuroni deputati alla trasmissione delle informazioni dolorifiche.

La stimolazione elettrica nervosa transcutanea è una terapia non invasiva che risulta efficace nel ridurre le manifestazioni dolorose provocate da diverse condizioni, tra cui mal di schiena, artrite, lesioni sportive e dolori mestruali. La TENS è applicata in ambito fisioterapico. Tuttavia può essere usata anche come trattamento complementare ad altri approcci terapeutici per la gestione del dolore. Infatti da solo il metodo ha minori probabilità di risultare efficace. L’applicazione della TENS è stata studiata per molte altre condizioni mediche. Tuttavia il beneficio che può apportare in alcune patologie è più controverso e servono altre ricerche scientifiche prima che questa tecnica medica possa essere raccomandata in tali ambiti.

La TENS comporta il passaggio di corrente elettrica a bassa tensione mediante la pelle per stimolare delle specifiche fibre nervose. Un generatore elettrico (unità di alimentazione o stimolatore) viene usato per erogare impulsi indolori che dovrebbero essere percepiti dal paziente come una sensazione di formicolio. Un tipico stimolatore TENS è in grado di modulare l’ampiezza dell’impulso, la sua frequenza e l’intensità. La corrente elettrica viene applicata ad alta frequenza (> 50 Hz), con un’intensità sensoriale o a bassa frequenza (<10 Hz), con una intensità che produce contrazione motoria. Gli impulsi permettono di bloccare o ridurre i segnali di dolore che raggiungono midollo spinale e cervello, e possono alleviare gli spasmi muscolari e altri sintomi dolorosi. Basse frequenze di corrente elettrica sono impiegate anche per stimolare l’organismo a rilasciare neuropeptidi ed altri mediatori chimici, che influenzano il modo in cui lo stimolo doloroso è percepito e trasmesso.

Gli elettrodi possono essere ubicati in diverse regioni del corpo. Quando l’unità di alimentazione è accesa, gli effetti sul dolore si registrano indicativamente dopo all’incirca 40 minuti. Una volta che lo strumento è spento, alcune persone possono ottenere un sollievo di lunga durata, ma questo risultato non è comune. La stimolazione elettrica nervosa transcutanea è spesso usata nei soggetti che non possono assumere farmaci antidolorifici, a causa di intolleranze o di effetti collaterali indesiderati.

La stimolazione nervosa elettrica transcutanea è usata in una varietà di contesti clinici per il trattamento di diverse condizioni associate a dolore acuto e cronico; nel corso degli anni è diventata popolare sia tra i pazienti che tra gli operatori sanitari. Il trattamento viene comunemente indicato come terapia fisica complementare nella gestione di una vasta gamma di condizioni acute o croniche. In caso di disturbi articolari, di dismenorrea, di disturbi nervosi, di patologie cardiache. Ma anche nel recupero post-operatorio.

Una limitata quantità di rapporti di ricerca suggerisce che la TENS possa migliorare alcuni sintomi del morbo di Alzheimer, come l’umore e la memoria. Può essere applicata anche come trattamento complementare per numerose malattie autoimmuni, tra cui l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante e la sindrome di Sjögren. Alcune evidenze suggeriscono che la TENS potrebbe essere utile in caso di difficoltà respiratorie, se inserita in associazione ad altre terapie all’interno di un programma riabilitativo per la malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO). Ci sono prove limitate che la TENS possa aumentare l’efficacia dei farmaci antidepressivi e supportare efficacemente il trattamento della depressione, in combinazione con adeguate terapie.

Se il medico o fisioterapista hanno confermato la possibilità di usare questa opzione terapeutica, il paziente deve sapere che la TENS è ben tollerata e sicura. Tuttavia, alcuni pazienti non possono ricorrere a questa opzione terapeutica. È importante quindi agire sempre con cautela e con l’assistenza del proprio medico di fiducia.

Redazione Milano: