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Il sogno: ritornare all’essenza

In un mondo sempre più social, che di sociale ha poco e niente, e così veloce da non riuscire a stargli dietro, l’apparenza sembra valere molto di più dell’essenza. Non è un caso che ci si ritrova sempre più spesso di fronte a persone fragili, uomini donne e soprattutto ragazzi, che non riescono a sentirsi adeguate in questa società contemporanea. Sarebbero vissute tranquillamente cento, o anche cinquant’anni fa, ma oggi fanno fatica e le sofferenze aumentano, così come le condizioni psicologiche distruttive.

L’idea del corpo perfetto

Non serve la testa o l’intelligenza, o se serve purtroppo non ce ne rendiamo granché conto. L’aspetto fisico perfetto, definito solo dalle mode del momento che vanno e vengono, diventa il proprio biglietto da visita per riuscire ad integrarsi in un gruppo formato di amicizie, o presunte tali, che accompagnano per periodi della vita. Poco importa chi sei, l’importante ed esserci, farlo notare ed essere impeccabile.

Ecco il motivo per cui gli spot sul fitness, gli integratori e tutto ciò che ci potrebbe far stare meglio a livello fisico, si trasforma in un bisogno emotivo. Tanti attrezzi potrebbero diventare l’ossessione dei giovani più fragili che vogliono solo integrarsi in questo mondo: pesi, cyclette, panche, e molti altri. Ma anche elettro-stimolatori, nati con finalità assolutamente terapeutiche al fine di migliorare difficoltà motorie e traumi, vengono utilizzati per faticare meno in palestra. In rete ce ne sono tantissimi come su Elettrostimolatoriscontati.it e a prezzi accessibili a tutti. Conta il risultato, non più come si arrivi all’immagine che si intende far vedere al mondo.

Gli sviluppi psicologici

A far le spese, come sempre, sono le persone più fragili e sensibili, che soffrono se vengono emarginate dalla società per un difetto estetico. Non si nasce tutti con le stesse caratteristiche fisiche, fortunatamente, come neanche caratteriali, eppure quelle su cui ci ferma di più sono quelle che colpiscono alla prima impressione. Il poco tempo che si pensa di avere per soffermarsi a conoscere prima di giudicare, è figlio anche di questo mondo che corre e corre, senza fermarsi e senza purtroppo andare da nessuna parte.

Una rapida conoscenza per definire chi è dentro o chi è fuori da un gruppo, e denigrare chi è fuori: questi episodi portano al bullismo di cui tanto si sente parlare. E non basta indignarsi, bisogna insegnare la bellezza dell’unicità e delle differenze, partendo dalla scuola, che rimane il mondo in cui crescono maggiormente i giovani e in cui imparano a vivere in una piccola comunità.

L’importanza dello sport e dell’arte

Fondamentale, oltre alla scuola, è far appassionare i ragazzi a qualcosa che li soddisfi e gli conceda gioia, che li distragga dal mondo fatto di smartphone, like e apparenza. Che sia uno sport o un percorso artistico, devono riuscire a suscitare un’emozione, di cui hanno tanto bisogno. Un’altra piccola comunità rivolta a un obiettivo comune in cui spesso si incontrano persone con esperienze di vita differenti e con caratteristiche particolari che vengono, in qualche modo, finalmente dimenticate in virtù di un obiettivo sano e comune.

Una partita di calcio da vincere in modo energico e corretto, oppure una coreografia da eseguire in sincrono sopra una musica classica o contemporanea, possono essere davvero portare i giovani ad essere soddisfatti di sé. Essere uniti in qualcosa, al di là delle differenze di aspetto. Per non parlare poi di quando la loro interiorità viene espressa sotto forma di arte visiva, come un dipinto, o con il suono di uno strumento: si sa che le varie forme artistiche hanno in sé la bellezza straordinaria della libertà.

Cambiare la società in cui viviamo può sembrare, e forse lo è, impossibile. Eppure qualcosa possiamo fare proprio perché abbiamo sempre la capacità di cambiare ciò che non ci piace, almeno nell’atteggiamento in cui affrontiamo quello che ci sta più a cuore. E i nostri figli, come crescono e come saranno nel nuovo mondo che verrà, è una responsabilità che dobbiamo prenderci per credere in un mondo futuro migliore.

Redazione Milano: