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Allegri e Chivu, dalla tattica al palmarès: due allenatori a confronto

Il derby tra Inter e Milan si giocherà solo a fine novembre, in occasione della dodicesima giornata, ma per tifosi e addetti ai lavori è già tempo di parallelismi. Sia i rossoneri sia i nerazzurri hanno cambiato infatti allenatore, optando per soluzioni molto diverse. Massimiliano Allegri ha già allenato il Milan per diversi anni in passato, vincendo anche uno Scudetto, mentre Cristian Chivu, che fino al 2024 era impegnato con la Primavera dell’Inter, è stato chiamato in prima squadra dopo un solo anno di esperienza in Serie A con il Parma. Le rose delle due squadre non sembrano paragonabili, ma basterà al Biscione per arrivare più in alto del Diavolo in classifica? Chi mastica calcio e conosce il mondo dei pronostici e i diversi tipi di scommesse sul calcio sa bene che i rossoneri quest’anno non partono come favoriti. Proprio come nella passata stagione, la lotta per il titolo sembra affare tra Inter e Napoli…

Il ritorno di Allegri

Dopo una sola stagione passata dietro le quinte il buon Max è tornato in carreggiata scegliendo di sposare nuovamente la causa rossonera. Sin dalle prime esperienze da allenatore, Allegri ha traslato nelle sue squadre alcuni concetti che lo caratterizzavano già da calciatore, come dimostrano i continui inserimenti in area dei suoi centrocampisti. Spesso dedito al 4-3-3, al 4-3-1-2 o al 4-3-2-1, ultimamente il tecnico si è concentrato perlopiù sul modulo 3-5-2. Talvolta etichettato persino come “aziendalista”, negli ultimi anni Allegri è apparso più sbarazzino dal punto di vista tattico, pur proponendo un calcio fortemente conservativo e mirato al risultatismo, a discapito della qualità di gioco. Così è nata l’espressione relativa al “corto muso” ripresa da una storica conferenza del mister, durante la sua prima esperienza alla Juventus. Allegri si basa molto sulle qualità individuali dei suoi, fuggendo dagli schemi. Può piacere o non piacere, ma finora l’allenatore è riuscito a mettere in bacheca diversi trofei, per un totale di 6 Scudetti e 5 Coppe Italia, accompagnate da 3 Supercoppe Italiane e 2 finali di Champions League. Insomma, mancherebbe solo un successo di stampo internazionale per consacrare effettivamente la sua carriera in panchina.

L’occasione di Chivu

Cristian Chivu è praticamente agli inizi della carriera da allenatore, ma conosce benissimo la piazza nerazzurra. Anche se si è visto ancora poco finora, si è notata una certa elasticità tattica da parte del mister, che comunque predilige l’impiego della difesa a 3. Il mister romeno non disdegna comunque l’utilizzo di uno o più trequartisti dietro la punta. Difficilmente Chivu stravolgerà il modulo da qui in avanti. La chiave del suo gioco risiede nel pressing alto, in totale contrasto con le idee del predecessore Simone Inzaghi. La manovra dell’attuale tecnico nerazzurro richiede però un più importante dispendio di energie e avere cambi di qualità a disposizione risulta essenziale per tenere alto il rendimento. Di solito, con Chivu le prime sostituzioni arrivano intorno al 60’. Chiaramente, il suo palmarès non si avvicina nemmeno lontanamente a quello di Allegri e finora annovera soltanto un campionato Primavera vinto nel 2022 proprio con i giovani nerazzurri, ma ad Appiano Gentile sono in molti a puntare sull’allenatore romeno, a dispetto di chi lo reputava una seconda scelta.

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Redazione Milano: