X

Milano ha la sua criptovaluta: AidCoin tra beneficenza e finanza

L’economia italiana passa da Milano. La città è un laboratorio all’avanguardia anche in materia finanziaria. Una delle innovazioni più interessanti in questi settore è made in Milano. Porta la firma anche del bocconiano Francesco Nazari Fusetti. “Tech entrepreneur in motion, LA/London/Milan. CEO of my own life”. Scrive sul suo profilo facebook uno dei promotori di AidCoin, una criptovaluta con il cuore meneghino.

AidCoin: la beneficenza

Nazari Fusetti si definisce “Imprenditore tecnologico in movimento, LA / Londra / Milano. CEO della mia vita”. L’imprenditore si è formato all’Università commerciale Luigi Bocconi. L’ateneo privato di Milano è stato fondato nel 1902. Da allora ha sformato manager di alto livello. Uno di questi è l’inventore dell’AidCoin. Oltre all’università, il campus include la Scuola di Direzione Aziendale SDA.

AidCoin è la criptovaluta che coniuga finanza e beneficenza. Il progetto è stato creato e sviluppato da CharityStars, la piattaforma leader in Europa per aste per beneficenza. AidCoin è un token ERC20. Punta a diventare la valuta standard del non profit. E’ questa l’ambizione di Nazari Fusetti e soci, che vogliono rendere la donazione più trasparente. “L’adozione del token cambierà il modo in cui si effettuano le donazioni”. “AidCoin giocherà un ruolo fondamentale per la creazione di una nuova era del fundraising“. Così si legge sul portale della criptovaluta. Per chi intende approfondire l’argomento delle nuove monete nate sulla scia del Bitcoin, può trovare in cripotovalute24 un portale aggiornato e molto dettagliato, autorevole ed imparziale.

AidCoin: come funziona

La startup nata dai fondatori di CharityStars, propone di usare la blockchain. Il registro distribuito su cui si basa la circolazione dei Bitcoin viene usato per tracciare i movimenti delle donazioni. La finalità è evitare usi impropri.

La criptovaluta punta a rafforzarsi con l’Ico. Si tratta della criptoversione per le startup delle Ipo tradizionali. E’ lo strumento attraverso il quale le aziende raccolgono capitali sul mercato. Lo fanno in quel caso quotandosi in Borsa. L’obiettivo della Initial Coin Offering è alla portata di AidCoin.

La raccolta fondi ha una sede formale in terra svizzera ma l’iniziativa è italianissima. Tutto nasce da CharirtyStars. Quest’ultima è la piattaforma che permette la raccolta di denaro mediante aste in beneficenza con personaggi famosi. La nuova criptovaluta punta ad applicare i vantaggi delle criptovalute alle attività benefiche. Per centrare l’obiettivo sfrutta l’infrastruttura tecnologica alla base. Fa leva, quindi, su Blockchain e smart contract, per finalità di donazione benefica. Con questo nuovo strumento si punta a favorire la tracciabilità. Grazie ad AidCoin tutti potranno seguire il flusso delle donazioni. All’orizzonte c’è l’interazione anche con i dati delle Ong. La trasparenza nella fase finale delle donazioni dovrebbe favorire le attività di beneficenza.

AidCon: made in Italy

Le startup italiane si evolvono e diventano protagoniste. La creazione della prima criptovaluta tutta nazionale è un fiore all’occhiello per la nostra economia. La scelta di ricorrere all’Ico come forma di finanziamento ne dimostra tutta la sua forza. Questo mondo al momento è un terreno quasi del tutto inesplorato. Attraverso le Initial Coin Offering le startup emettono dei token. Sono le unità di valuta virtuale connesse al progetto di cui si fa carico la startup. Sono scambiabili in modo libero ad offerta conclusa. La negoziazione avviene sulle piattaforme di exchange che le accettano.

Categories: Economia e Finanza
Redazione Milano: