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Milano. Massimo Bottura contro spreco e povertà

Una città impegnata contro speco e povertà. E’ Milano. “Abbiamo creato un luogo bello, dove la gente si sente bene e attraverso la bellezza e dove si ricostruisce la dignità delle persone”. Sono le parole dello chef Massimo Bottura. “Io penso che entrare in una porta come quella disegnata per noi da Mimmo Palladino o sedersi sotto gli affreschi di Cucchi, sia una cosa meravigliosa. Milano è stata l’esempio. Ha messo la prima pietra e da lì tutto il modo creativo e sensibile, che crede nell’ospitalità e nella convisione, mentre tutti chiudono le porte, noi le apriamo e facciamo entrare tutti. E questo secondo me è il nostro messaggio più forte”.

Il grande chef ha illustrato il senso dell’operazione Refettorio ambrosiano, aperto tre anni fa in piazza Greco. E’ nato per dare un messaggio contro lo spreco alimentare e la povertà. Erano i giorni di Expo e Bottura, con Davide Rampello della Triennale, chiamò a raccolta una cinquantina di altri chef stellati, oltre ai più bei nomi del design e dell’arte. Volle avviare e allestire il salone dell’ex teatro della chiesa di Greco destinato a diventare una mensa dei poveri, l’eredità di Expo per Milano.

Nella periferia di Greco è nato un refettorio. Dai tempi di Expo recupera gli scarti alimentari di imprese, grande distribuzione e anche dell’Ortomercato. A tavola tutte le sere siedono all’incirca 100 ospiti scelti tra gli utenti dei servizi della Caritas Ambrosiana. Sono senza fissa dimora, anziani, persone con vari tipi di disagio, migranti e rifugiati. Complessivamente oltre 800 persone che hanno avuto la possibilità di cenare in questo spazio per un periodo di alcuni mesi nell’ambito di un programma di reinserimento sociale. Nel terzo anniversario dall’apertura, Bottura partecipando alla festa, ha dichiarato. “Qui gli scarti alimentari diventano un’opportunità e nella bellezza diamo accoglienza alle persone: a Milano c’è il primo e il più bello al mondo dei miei refettori aperti in tutto il mondo”.

Davide Rampello ha sottolineato come “il design messo a servizio dell’accoglienza è progetto e cultura della condivisione. Qui ci si alimenta in modo fisico, ma anche spirituale e culturale”. Al Refettorio da tre anni, oltre alla mensa dei poveri, ci sono ogni settimana iniziative culturali e artistiche aperte a tutta la città. Alla festa di “compleanno” del Refettorio l’assessore alle Politiche sociali del Comune Pierfracesco Majorino ha elogiato la scelta di “costruire un luogo dove si tengono assieme tutte le differenze della città senza relegare in un ghetto chi è in difficoltà”. Il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti ha spiegato che al refettorio sono state recuperate e riutilizzate in tre anni 1600 tonnellate di cibo che altrimenti sarebbe stato scartato.

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Antonio Nesci: