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Il Professore Fabio Antonaci interviene nel programma Tutta Salute di Rai 3 per parlare della nevralgia del trigemino

La nevralgia del trigemino è un disturbo da riconoscere in maniera tempestiva per arginare la cronicizzazione. Ma quali sono le caratteristiche, le cause e i fattori scatenanti della patologia?

Il Neurologo Professore Fabio Antonaci, esperto in Medicina delle Cefalee, il 13 Febbraio ha fatto chiarezza sulla nevralgia del trigemino come ospite del programma “Tutta salute” in onda su Rai 3. Qui si trovano le domande e le risposte più significative.

La nevralgia del trigemino: le caratteristiche e le cause

D: Il dolore scaturito dalla nevralgia ha delle caratteristiche molto precise: quali?

Neurologo Fabio Antonaci: Questo nervo usurato dà un dolore improvviso come una scarica elettrica, una pugnalata. L’algia è di brevissima durata (pochi secondi), circoscritta sempre nella stessa zona, si manifesta molte volte nella giornata, in determinate situazioni scatenanti e in zone precise.

D: Quali sono le cause di questa nevralgia?

Neurologo Fabio Antonaci: Esiste una forma classica e una forma secondaria. La prima può essere dovuta nell’80-90% dei casi, da compressione della radice trigeminale da parte di vasi anomali o tortuosi che abbracciano mortalmente i rami del trigemino. Mentre, nei casi restanti, non si riesce ad individuare nessuna patologia, neanche con indagini sofisticate. Esistono poi le forme secondarie imputabili ad una causa dimostrabile: cisti, neoplasie benigne o maligne, compressioni ossee, Herpes Zoster o sclerosi multipla.

D: Cosa può scatenare il dolore? Basta un semplice contatto con la pelle del viso?

Neurologo Fabio Antonaci: Una caratteristica tipica di questa nevralgia è l’esistenza di comportamenti o fattori che scatenano il sintomo doloroso: sono, in sostanza, dei “detonatori” della nevralgia e variano a seconda della sensibilità individuale delle persone. Per esempio, per far scoccare la scintilla basta: truccarsi o struccarsi, farsi la barba nella “versione maschile”, lavarsi i denti; parlare o masticare o sbadigliare, fumare, asciugarsi la faccia. Talvolta, bastano le semplici sollecitazioni che si producono camminando; le sensazioni di caldo e di freddo, magari a causa di una bevanda, sono potenziali attivatori delle crisi di dolore. Solo l’esperienza, purtroppo, insegna a ciascuna persona a riconoscere quali sono i fattori individuali scatenanti e ad evitarli.

La nevralgia del trigemino: sensibilità alle temperature e multinevrite

D: Chi soffre di nevralgia del trigemino è anche più sensibile al caldo e al freddo. Come mai?

Neurologo Fabio Antonaci: Questo avviene perché le terminazioni del trigemino, nel caso della nevralgia, sono come dei cavi elettrici non protetti, usurati, che hanno una parte della guaina mielinica, ovvero l’isolante per continuare il paragone, danneggiata. Il minimo stimolo meccanico oppure fisico scatena una scarica.

D: È vero che chi soffre di trigemino può perdere il senso del gusto e dell’olfatto?

Neurologo Fabio Antonaci: Se si verifica anche una perdita del gusto e dell’olfatto possono essere coinvolti altri nervi cranici, quindi siamo di fronte ad una multinevrite. A questo punto è tassativo rivolgersi al neurologo di fiducia.

La nevralgia del trigemino: predisposizione alla patologia e terapie

D: Esistono soggetti più predisposti di altri? Anche i bambini possono soffrirne?

Neurologo Fabio Antonaci: Non vi sono dati in favore di una predisposizione alla nevralgia del trigemino. Sebbene non sia affatto una malattia ereditaria, sono descritti alcuni casi di familiarità: cioè una maggior predisposizione al disturbo se un membro della famiglia ne ha già sofferto. Sui bambini mancano dati attendibili, questa è una patologia tipica degli anta.

D: Parliamo finalmente di cure. Iniziamo dai farmaci: bastano gli antidolorifici?

Neurologo Fabio Antonaci: Curare il trigemino non è un modello matematico con risposta tutto o nulla. I farmaci vengono somministrati per “stabilizzare” la membrana del nervo che provoca le scosse dolorose. Per questa patologia si usano prevalentemente farmaci antiepilettici: carbamazepina, lamotrigina e topiramato. Il meccanismo dei presidi medici innalza la soglia di scarica delle cellule nervose che trasmettono il dolore, oltre la quale parte lo stimolo doloroso: come se rendessero il nervo usurato più “resistente” alle sollecitazioni fisiche e chimiche. Pollice giù per gli oppiacei, spesso utilizzati, ma che possono portare a dipendenza. Pollice giù per i vari analgesici da banco, si dimostrano inefficaci e inadatti a lunghi periodi di trattamento.

D: Quando si deve invece ricorrere alla chirurgia? L’intervento è risolutivo?

Neurologo Fabio Antonaci: Chi promette nel web una cura risolutiva è in mala fede. Si può ridurre il numero di attacchi o avere anche dei lunghi periodi di benessere, ma il dolore può ripresentarsi periodicamente. In alcuni casi, veramente sporadici, la malattia non migliora nonostante la terapia farmacologica e il paziente deve essere sottoposto a procedure chirurgiche.

Esistono diverse tecniche:

  • Intervento con radiofrequenza pulsata: consiste nel coagulare il nervo a livello del ganglio con scariche emesse da una sonda. Queste hanno l’obiettivo di distruggere le cellule nervose responsabili delle scariche dolorose.
  • Sonda a palloncino: si gonfia determinando una ischemia delle fibre nervose.
  • Gamma Knife: una procedura molto efficace dato che la radiochirurgia elimina il dolore nel 70% dei pazienti.
  • Chirurgia tradizionale: si inserisce un tessuto amorfo fra vaso e nervo per arginare le pressioni anomale.

La nevralgia del trigemino: una curiosità

D: È vero che il mais rosso ha proprietà antinfiammatorie e aiuterebbe a ridurre il dolore in chi soffre di una nevralgia del trigemino?

Neurologo Fabio Antonaci: Ho letto una pubblicazione italiana dello scorso anno che dimostra un miglioramento della allodinia, cioè un dolore evocato da stimoli che non sono non dolorosi, come sfiorare la cute del viso, nel topolino nutrito con mais rosso (ricco di antocina) rispetto a quello giallo, con risultati sovrapponibili alla aspirina. Qualche dubbio mi resta se consideriamo in primis che l’allodinia è ben differente dal dolore della nevralgia del trigemino, in secundis l’aspirina non è efficace nella nevralgia del trigemino. Infine il modello del topolino difficilmente replica la situazione della nevralgia del trigemino.

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