Cultura e Società

Quanto costa vivere a Milano: trasporti, affitto, spese quotidiane

Prima di trasferirsi a Milano conviene fissare i numeri nero su bianco: la metropoli offre grandi opportunità lavorative e culturali, ma la vita nel capoluogo lombardo assorbe risorse significative. Per pianificare al meglio un budget sostenibile ed evitare sorprese, bisogna sempre valutare con attenzione quanto incidano casa, mobilità, generi alimentari e occasioni di svago.

Affitto a Milano: dove conviene e come risparmiare

Chi arriva in città scopre ben presto che un certo peso del budget mensile ricade sull’abitazione. Scegliere locazioni gestite direttamente dai proprietari, quindi senza intermediazione, permette di evitare costi aggiuntivi: basta consultare regolarmente gli annunci di case in affitto a Milano senza agenzia su piattaforme dedicate, come CasaDaPrivato, che filtra offerte pubblicate solo dai locatori, per trovare soluzioni convenienti, tenendo conto anche della metratura e della zona.

Per un monolocale nel centro storico la richiesta si muove mediamente fra 1.500 e 2.500 euro al mese; nei quartieri semicentrali come Porta Romana o Isola la stessa tipologia passa a 1.200 o 1.800 euro. Spostandosi verso la periferia occidentale (ad esempio, a San Siro) è possibile avere a che fare con canoni compresi fra 700 e 1.200 euro.

La media in città corrisponde a circa 1.810 euro mensili per un appartamento standard. Comunque, basta scendere di due fermate di metro e puntare sulle stanze in condivisione per ridurre la spesa: in questo caso il canone, bollette comprese, può attestarsi tra 450 e 900 euro, a seconda dell’età dello stabile e dei servizi offerti.

Per negoziare meglio, è utile tenere d’occhio le stagionalità. Ad esempio, gennaio, luglio e settembre sono i mesi in cui l’offerta aumenta grazie a traslochi e cambi di contratto.

Trasporti pubblici e spostamenti: abbonamenti e alternative

Una volta scelta la zona, bisogna considerare gli spostamenti. L’abbonamento urbano ordinario, valido su metro, tram e autobus, costa circa 39 euro al mese; gli under 27 pagano 22 euro, mentre l’annuale richiede 330 euro, cifra rateizzabile.

Per tragitti brevi e giornate senza pioggia, i servizi di bike sharing propongono corse da 0,25 euro per 30 minuti. Chi preferisce l’automobile trova pacchetti car sharing con tariffe comprese fra 0,29 e 0,49 euro al minuto, carburante e ZTL compresi: cifre da valutare attentamente, soprattutto quando il tragitto abituale supera i quindici minuti.

Spese quotidiane: carrello della spesa e tempo libero

Il carrello della spesa varia a seconda delle abitudini: una persona sola spende in media 250-300 euro al mese per alimenti di marca, cifra che sale di circa il 15% se si scelgono prodotti biologici. I discount offrono prezzi più convenienti, mentre le botteghe di quartiere, pur offrendo prodotti selezionati, risultano meno convenienti.

Alle spese alimentari si sommano le bollette per l’energia: per un bilocale di 60 metri quadrati il conto annuale di luce e gas sfiora 1.600 euro (quasi 135 euro al mese, con picchi invernali), mentre la fibra ottica incide per circa 25-28 euro mensili. Il caffè al banco costa in genere 1,30 euro, un aperitivo con buffet in zona Navigli sui 12-14 euro. Una pizza margherita ha un costo di circa 8-9 euro.

Consigli per gestire il budget mensile

Per prevenire sorprese indesiderate, è utile pianificare le spese su base trimestrale, servendosi di applicazioni di finanza personale che categorizzano i pagamenti in automatico.

Inoltre, si potrebbe destinare in anticipo circa il 55% del reddito netto all’abitazione e agli oneri ricorrenti, destinando il 20% al risparmio e mantenendo un 25% flessibile per cultura, salute e svago: un metodo bilanciato, consigliato da diversi consulenti finanziari.

Per alleggerire le spese, è utile approfittare dei mercati rionali dopo le 13, quando la merce fresca viene ribassata. Inoltre, acquistare abbonamenti culturali cumulativi, come la tessera per i musei, permette di visitare più istituzioni con una tariffa unica.