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Rimineralizzazione denti: cos’è e nuovi studi

Quando si parla di carie il pensiero va subito al trapano del dentista, eppure la rimineralizzazione dei denti è un trattamento assolutamente valido e decisamente meno invasivo. Ciò non significa però che si tratti di una terapia sempre adatta a sostituire quelle più tradizionali.

Nonostante un crescente consenso, la remineralizzazione dello smalto dentale è ancora oggetto di studi e sperimentazioni, necessari a valutarne a pieno l’incisività. Successo e possibilità di utilizzo dipendono in larga parte dalla tempestività della diagnosi e dall’entità della lesione dello smalto. Sarebbe però un errore trascurare i vantaggi della rimineralizzazione dentale, specie alla luce dei recenti progressi di tecniche e materiali utilizzati in odontoiatria. Ne abbiamo parlato insieme a DENS che lavora come dentista a Como.

Rimineralizzazione denti: cos’è

La rimineralizzazione dentale interessa lo smalto, un sottile strato minerale che costituisce la protezione esterna del dente. Uno smalto in salute riesce a schermare i denti da traumi meccanici o correlati all’assunzione di particolari cibi o bevande. Purtroppo nel corso del tempo la sua compattezza può diminuire, esponendo così i denti lesioni o aumentando la loro sensibilità. Ciò avviene a causa della demineralizzazione dello smalto dentale, tra le cui cause principali si ricordano:

  • Errate abitudini alimentari: una dieta squilibrata, troppo ricca di alimenti acidi o zuccherini, bibite gassate e alcool può indebolire lo smalto;
  • Scarsa igiene orale: a volte si procede con la remineralizzazione dello smalto dentale a causa di una trascurata igiene orale. Anche usare uno spazzolino con setole troppo dure può indebolire la superficie del dente e aumentare il rischio di carie;
  • Assunzione di farmaci: specie le terapie farmacologiche prolungate possono avere conseguenze negative sullo smalto e richiedere un trattamento di rimineralizzazione denti;
  • Altre patologie: lo strato di smalto può essere eroso da altre condizioni, come ad esempio il bruxismo (digrignamento dei denti) o dal reflusso gastroesofageo.

Ma in cosa consiste di preciso una terapia di remineralizzazione dello smalto dentale? Se il caso del paziente lo permette, il dentista procede ad applicare degli specifici agenti remineralizzanti: prodotti ricchi di elementi quali fosfato e calcio che, una volta assorbiti dal dente, ne vanno a rafforzare la parte più esterna.

Remineralizzazione dello smalto dentale: una nuova ricerca

Il processo di rimineralizzazione dei denti avviene già spontaneamente ogni giorno ed è favorito da un’alimentazione equilibrata. Inserire nella propria dieta yogurt, formaggi, verdure a foglia verde e altri alimenti ricchi di calcio, contribuisce ad esempio a mantenere la superficie dentale in perfetta salute. Anche l’idratazione riveste un ruolo centrale dal momento che l’acqua equilibra il pH della bocca e stimola la salivazione, che concorre naturalmente a rimineralizzare la dentatura.

Una recente ricerca compiuta in Egitto, presso la facoltà di Odontoiatria dell’Università di Minia, testimonia l’efficacia della terapia di remineralizzazione dello smalto dentale per la cura delle lesioni superficiali. Lo studio ha sfruttato componenti e tecnologie di ultima generazione per incrementare la resistenza meccanica e ha prodotto ottimi esiti.

Più nel dettaglio, i ricercatori hanno attuato un protocollo che ha previsto la demineralizzazione dello smalto dentale di 72 campioni. Successivamente, hanno applicato delle soluzioni a base di nano-chitosano (0,05%) e fluoro (2%) ed esposto una parte dei campioni a campi magnetici pulsati di intensità pari a 18 millitesla. L’osservazione è stata compiuta sfruttando tecnologie avanzate, quali la spettroscopia a infrarossi e la microscopia elettronica a scansione.

I risultati dimostrano che la rimineralizzazione dei denti migliora la sua efficacia sui campioni esposti contemporaneamente alla soluzione nano-chitosano/fluoro e ai campi magnetici. In questo caso si sono registrati significati incrementi di microdurezza e del rapporto calcio/fosforo. I minerali si sono inoltre depositati sulla superficie del dente in maniera più uniforme. La riuscita combinazione di questi tre elementi apre a interessanti prospettive sia per la prevenzione, che per il trattamento di carie, aumentando la casistica in cui utilizzare con successo la remineralizzazione dello smalto dentale.

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