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Milano punta su case accessibili: il Comune pronto ad acquistare immobili vuoti

Il Comune di Milano rafforza il suo impegno per l’edilizia residenziale destinata al ceto medio, puntando sull’acquisto di stabili inutilizzati presenti in città. L’operazione rientra nel Piano straordinario Casa di Palazzo Marino, con l’obiettivo di recuperare immobili già esistenti per accelerare la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili e agire in modo più sostenibile, risparmiando aree verdi.

“Con questa iniziativa vogliamo dare una risposta concreta alle lavoratrici e ai lavoratori, alle famiglie del ceto medio che oggi faticano a trovare una casa a prezzi accessibili – spiega l’assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa, Emmanuel Conte – Il Piano straordinario Casa integra le soluzioni più adatte con una regia attenta alla massima trasparenza amministrativa”.

L’avviso pubblico attiva un’indagine di mercato esplorativa, non vincolante, rivolta agli enti pubblici proprietari di immobili inutilizzati sul territorio milanese. Le manifestazioni di interesse dovranno riguardare fabbricati cielo-terra liberi, con destinazione urbanistica coerente con l’uso residenziale, situati all’interno dei confini cittadini e collegati al trasporto pubblico locale. I fabbricati saranno valutati in base a una relazione descrittiva che ne illustri stato attuale, anno di costruzione, interventi di manutenzione effettuati negli ultimi dieci anni, assenza di amianto e dotazione degli impianti con relative certificazioni.

“L’obiettivo è offrire case accessibili con interventi sostenibili e una visione di lungo periodo – aggiunge Conte – Il Piano Casa significa anche rigenerare quartieri e consolidare il tessuto urbano attraverso insediamenti abitativi collegati e integrati nella città grazie a trasporto pubblico, servizi e negozi di vicinato”.

Il recupero e l’ampliamento del patrimonio pubblico da destinare ad abitazioni è una delle linee principali del Piano Straordinario per la casa accessibile, avviato da Palazzo Marino. Queste azioni si affiancano alla costruzione di nuovi alloggi, con un cronoprogramma che prevede 10mila abitazioni in dieci anni, a partire dalle prime aree già messe a disposizione in via Demostene, a Gorla.

Parallelamente, il Comune intende destinare alcuni immobili comunali alla funzione abitativa calmierata, sottraendoli alla valorizzazione economica tradizionale.