Cultura e Società

Bonate Sopra celebra Tarcisio Merati a 30 anni dalla scomparsa: sala consiliare a suo nome e una mostra dedicata all’Art Brut

A trent’anni dalla sua scomparsa, il Comune di Bonate Sopra rende omaggio a una delle personalità più singolari dell’arte italiana del Novecento: Tarcisio Merati. L’artista, noto per la sua appartenenza al movimento dell’Art Brut, sarà ricordato con l’intitolazione della sala consiliare del municipio e con una mostra che ne ripercorre la straordinaria vicenda umana e artistica.

L’inaugurazione ufficiale è in programma per sabato 17 maggio alle ore 17:00, presso la nuova Sala Consiliare “Tarcisio Merati”, in via San Francesco d’Assisi 3. Durante il vernissage, interverrà la critica d’arte Bianca Tosatti, profonda conoscitrice dell’opera di Merati e del contesto storico dell’Art Brut. Sarà l’occasione per esplorare una selezione di opere provenienti dall’Associazione Merati di Bergamo, guidata dalla presidente Silvia Pesce. In esposizione non solo quadri, ma anche arazzi realizzati dallo stesso artista, testimonianza di una creatività fuori dagli schemi.

La mostra, dal titolo “Tarcisio Merati – Maestro dell’Art Brut”, sarà aperta gratuitamente al pubblico fino al 24 maggio nei seguenti orari:

  • Sabato 17/05: inaugurazione alle 17:00
  • Domenica 18/05: dalle 9:00 alle 12:00
  • Dal 19 al 23 maggio: dalle 16:00 alle 18:00
  • Sabato 24/05: dalle 9:00 alle 12:00

L’iniziativa intende valorizzare non solo la figura di Merati, ma anche l’intero universo dell’arte manicomiale, un linguaggio espressivo a lungo marginalizzato, oggi riscoperto grazie al successo di artisti come Antonio Ligabue e alla crescente attenzione per esperienze immersive come quella della mostra di Yayoi Kusama a Bergamo.

“Bonate Sopra rende un doveroso omaggio alla figura di un nostro illustre concittadino – ha dichiarato il sindaco Matteo Rossi –. Ci sono storie che devono essere raccontate e che non possono essere dimenticate, per il loro valore simbolico e per il messaggio che ancora sanno offrirci. Quella di Merati è sicuramente una di queste. Ringrazio l’assessore Gabriele Rosa, le associazioni coinvolte e la nostra biblioteca comunale per aver reso possibile tutto questo”.

Il programma di valorizzazione dell’artista proseguirà per tutto il 2025 con attività scolastiche, laboratori e corsi dedicati all’Art Brut, con l’obiettivo di far conoscere anche alle nuove generazioni la figura di Merati e il suo contributo all’arte contemporanea.

Chi era Tarcisio Merati

Nato a Bonate Sopra il 27 maggio 1934, Merati è stato una figura fuori dal comune, cresciuto in una famiglia modesta e segnata dalla violenza domestica. Dopo un’infanzia difficile e un breve impiego come garzone, negli anni Cinquanta cerca lavoro in Svizzera, ma nel 1959 subisce un tracollo psichico che lo porterà al ricovero presso l’ospedale neuropsichiatrico di Bergamo. È qui che, anni dopo, scoprirà la pittura, trasformando la sofferenza interiore in un linguaggio artistico potente e inconfondibile.

Le sue opere, ricche di simboli e ripetizioni, si popolano di “uccelletti”, “macchinette”, incudini, lettere decorate, visioni circolari e oggetti tecnici, tutti codificati secondo una grammatica personale, che l’ha reso uno dei maggiori esponenti italiani dell’Art Brut, l’arte nata ai margini, nei luoghi della reclusione psichiatrica.

Nel 1993, grazie all’impegno dell’amica Silvia Pesce e del senatore Carrara, viene organizzata la sua prima mostra al Teatro Sociale di Bergamo. Lo stesso anno nasce l’Associazione Tarcisio Merati per tutelarne il patrimonio artistico. Muore il 22 ottobre 1995, lasciando un’eredità culturale oggi finalmente riconosciuta.

L’arte manicomiale: un patrimonio da riscoprire

L’arte creata nei manicomi, spesso definita “arte alienata”, ha avuto origine nei primi del XIX secolo e ha trovato spazio in molte strutture psichiatriche europee. In Italia, l’interesse per queste espressioni ha avuto nuova linfa con la chiusura dei manicomi e con lo studio di figure come Merati, Ligabue o Pietro Ghizzardi. La loro opera rappresenta uno specchio autentico dell’interiorità umana, spesso più sincero delle avanguardie ufficiali.

Con la mostra e le iniziative annunciate, Bonate Sopra non solo celebra il suo artista più illustre, ma si candida a diventare un punto di riferimento per lo studio e la divulgazione dell’Art Brut in Italia. Una memoria che si fa identità e che guarda al futuro con consapevolezza e orgoglio.