Economia e Finanza

Cannabis legale: crollano i pregiudizi e aumentano i consumatori consapevoli

Anni ed anni di credenze popolari e pregiudizi sulla cannabis hanno certamente compromesso la sua reputazione: considerata come un vero e proprio stupefacente, la canapa – soprattutto a partire dagli anni ‘80/‘90 non ha avuto vita facile.

Infatti, ci è voluto diverso tempo per smontare la convinzione che le infiorescenze non solo non sono nocive per l’organismo ma, addirittura, possono risultare particolarmente benefiche.

Ormai, l’esclusiva associazione delle piantagioni di canapa alla droga è solo un lontano e vecchio ricordo: oggi, finalmente, parliamo di cannabis legale.

Tutti hanno la possibilità di consumare le proprie infiorescenze preferite in totale libertà e, soprattutto, nel pieno rispetto della legge italiana.

In più, chi ricorre all’uso della cannabis legale ha la possibilità di acquistare prodotti sicuri e certificati e – cosa di fondamentale importanza – di qualità elevatissima.

Quella acquistabile negli appositi shop e sul web, altro non è che una sostanza completamente naturale, capace di determinare effetti benefici sull’organismo.

È ovvio che la cannabis legale, per essere considerata tale, dovrà contenere delle percentuali massime di THC, secondo quelli che sono i parametri fissati dal legislatore.

Proprio in virtù della nuova vita della canapa rispetto al passato, i numeri parlano chiaro: sono sempre di più coloro che preferiscono consumare la cannabis legale, rinunciando così alle sostanze che fanno davvero male a mente e corpo.

Cannabis legale Vs alcool e fumo: benefici Vs danni irreversibili

Non è un caso che, spesso, la marijuana venga impiegata nel campo scientifico, come ad esempio nelle terapie del dolore: chiaramente non si tratta della comune cannabis legale ma di infiorescenze che contengono una percentuale di THC, superiore a quella consentita dalla normativa vigente.

La cannabis leggera, invece, è sempre più spesso utilizzata nel trattamento di dolori ed infiammazioni lievi, per contrastare disturbi del sonno e beneficiare di una diffusa sensazione di benessere.

Del resto, si tratta di una sostanza atossica e completamente naturale, al contrario sia del legale e dannosissimo alcool sia delle più comuni sigarette, entrambi venduti in modo libero e regolare, rispettivamente in qualsiasi supermercato e tabacchino.

Infatti, non tutti pensano al fatto che alcool e fumo causino migliaia di morti all’anno: l’abuso di bevande alcoliche comporta una serie di danni importanti per l’organismo e, in particolare, al fegato ed al cervello mentre in chi fuma regolarmente vengono riscontrati, sempre di frequente, tra gli altri anche danni polmonari irreversibili.

Cannabis legale e trattamento stati d’ansia

Al contrario di quanto causato da alcol e fumo, diversi studi hanno eletto la cannabis legale come compagna ideale anche per le persone anziane, a causa della capacità della sostanza di contrastare in modo naturale l’invecchiamento delle cellule cerebrali e di mantenere quindi in attività la mente, contribuendo a mantenere elevati i livelli di attenzione e stimolare l’apprendimento.

Altro capitolo è quello dedicato al legame esistente tra la cannabis legale ed il trattamento degli stati d’ansia: contrariamente a quanto succede con l’abuso di alcool e con quello del tabacco, la canapa leggera viene utilizzata anche come “calmante” naturale per lasciarsi alle spalle paure, pensieri negativi e preoccupazioni e fare spazio alla positività, all’energia ed alla tranquillità. Responsabile di questa “rigenerazione” e “riossigenazione” della mente è il cannabidiolo (CBD) che svolge un’azione di contrasto al THC, considerata appunto come sostanza psicotropa, ma presente nellacannabis legale, in ogni caso, in quantità minima e consentita. 

Fumare canapa light non ha controindicazioni mentre bere alcool e fumare espone l’organismo ad una serie di rischi, molti dei quali potrebbero rivelarsi letali.

A conclusione, si comprende bene come il paragone tra la cannabis legale e le altre sostanze non può neanche sussistere, in quanto – a conti fatti – sarebbe una “sfida” impari e non equilibrata che finirebbe per essere sintetizzata in “benefici vs danni irreversibili”!