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Le elezioni sono finite a Milano ma i santini elettorali rimangono anche in vista delle regionali…

Neanche il tempo di chiudere le urne e di riconfermarsi sindaco Beppe Sala ha tracciato un nuovo slogan con avviso ai milanesi: “Saranno i cinque anni più difficili della storia di Milano”. Per il prossimo mandato in una sorta di manifesto delle intenzioni il primo cittadino ha tracciato le priorità: “Dobbiamo uscire dalla pandemia, mettere a terra i fondi del Pnrr e prepararci alle Olimpiadi. La destra fa paura finché non la guardi da vicino”. In un crescendo il vincitore Beppe Sala non ha risparmiato il leader lombardo Matteo Salvini. “No allo scaricabarile, è il responsabile principale del risultato del centrodestra”. Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo, Sala ha tirato dritto nel suo impegno in Comune. E i partiti stanno già lavorando a programmare la stampa santini elettorali in vista delle scadenze non proprio ravvicinate ma neanche lontane. Infatti nel 2023 la battaglia a Milano e in Lombardia sarà per le elezioni regionali che cadranno nello stesso anno delle elezioni politiche.

Beppe Sala è pienamente operativo ma guarda anche al suo ruolo futuro sia in ottica regionale sia nazionale. Il manager di 63 anni ha assicurato. “Sarò il sindaco di tutti e troverò le formule per far partecipare tutti alla politica della città. Questo è il vero segreto per uscire bene dal momento difficile e sfruttare questa occasione”. Giuseppe Sala, 63 anni, ex manager Expo, sindaco di Milano dal 2016 a oggi, affronta una nuova sfida. Essere sindaco di Milano per altri cinque anni davvero difficili con tante sfide all’orizzonte. Sala parla per slogan elettorali e picchia duro contro il centrodestra, uscito pesantemente ridimensionato dalle comunali. “La politica non ha più bisogno di toni alti”. “Il centrosinistra non aveva mai vinto al primo turno a Milano. È un fatto estremamente importante”. Non ce l’aveva fatta Pisapia nel 2011, quando l’arcobaleno spuntò sul Duomo e chiuse la lunga stagione Formentini-Albertini-Albertini bis-Moratti. Non lo stesso Sala nel 2016, dopo il trionfo di Expo. Sala è riuscito dove gli altri hanno fallito.

Il voto di Milano guarda oltre ai Bastioni e ai confini dell’Area B. Il Sindaco infatti ha orizzonti più ampi. “C’è una questione politica in tutta Italia. Il centrosinistra non aveva mai vinto al primo turno a Milano. La destra è forte finché non la guardi da vicino. E allora scopri le sue debolezze”. “La corsa a scaricare i candidati è totalmente sbagliata. Sono stati scelti da qualcuno, no? Questo è un giochino poco milanese. Io penso che Salvini sia il responsabile principale del risultato del centrodestra. Da quello che abbiamo capito alla fine ha gestito lui il processo di scelta”.

Sala è lanciato forte in una nuova campagna elettorale. “Nel 2023 – ha affermato il sindaco – ci saranno le politiche ma anche le regionali. Saranno, in quell’occasione, 29 anni che il centrosinistra non governa in Lombardia, per questo abbiamo bisogno di allargare e trovare delle formule, dobbiamo riprendere anche il Nord”. L’unità dei riformisti che si vede anche in Parlamento con i gruppi unificati e alle elezioni romane è “la prova della verità”. “Penso che quest’anima riformista esista e deve trovare la formula. Non lasciamola disperdere”.