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Etichettatura del vino. Quali sono le regole da rispettare?

L’etichettatura del vino implica il rispetto di tutta una serie di rigorose e precise regole vigenti a livello nazionale e comunitario. Del resto, il vino è un prodotto che ha specifiche peculiarità, nonché frutto di numerose tecniche di produzione consolidate nel tempo, per questo richiede qualche attenzione in più rispetto a tanti altri prodotti agroalimentari.

Bisogna comunque considerare che etichettare a norma non vuol dire per forza dover sacrificare gli aspetti strettamente commerciali. La bevanda, infatti, potrà essere comunque presentata in maniera accattivante ai consumatori finali, i quali potranno identificare con un semplice colpo d’occhio una determinata cantina.

Abbiamo quindi chiesto all’azienda italiana Etik90 quali sono gli aspetti fondamentali che queste etichette autoadesive devono rispettare.

Aspetti generali sull’etichettatura del vino

Etichettare significa realizzare targhette che racchiudono varie informazioni su un determinato alimento o bevanda, come ad esempio diciture e marchi di fabbrica, grazie ai quali si possono informare adeguatamente gli acquirenti.

Il legislatore, più nel dettaglio, ha sancito il diritto del consumatore ad avere risposte chiare sui prodotti agroalimentari. I dati necessari inoltre devono essere obbligatoriamente riportati in un unico campo visivo.

Per quanto riguarda il vino, dall’etichetta si dovranno ricavare numerosi elementi, attraverso i quali il consumatore potrà capire che tipo di bevanda sta acquistando, chi la produce e in quale Paese, ma non solo.

Leggendo le diciture si potrà scoprire anche la gradazione alcolica, la quantità di vino racchiusa all’interno della bottiglia, la data di confezionamento e la presenza di eventuali allergeni.

Quelli specificati sono i dati obbligatori che interessano l’etichettatura del vino, in mancanza dei quali non si può svolgere un’attività comunicativa nel rispetto delle leggi di settore, oltre che efficace e sicura.

Informazioni obbligatorie che riguardano l’etichettatura del vino

Alla luce di quanto specificato, denominazione di vendita, specificazione dell’azienda che si occupa dell’imbottigliamento, luogo di produzione, volume nominale, percentuale alcolica, lotto, riferimenti su solfiti e allergeni, rappresentano i dati che devono necessariamente comparire su ogni etichetta del vino. In mancanza non si rischiano soltanto pesanti sanzioni, ma l’azienda responsabile della violazione dell’etichettatura scorretta si espone anche a importanti azioni risarcitorie che possono assumere una grossa portata.

Denominazione di vendita

Attraverso la denominazione di vendita l’acquirente potrà facilmente comprendere il tipo di prodotto che è racchiuso nella bottiglia, per questo l’informazione dovrà essere particolarmente chiara e realizzata con caratteri che vantano una precisa dimensione.

Occorre poi far presente che le norme in materia di denominazione si applicano in modo differente in base ai vini con nome d’origine, indicazione geografica o di tipo varietale. Anche l’impiego della denominazione “vino” segue un’apposita disciplina e per questo si rimanda a quanto prescritto dal Reg. 479/2008. Ulteriori disposizioni sono poi previste per i vini frizzanti, spumanti, dolci e amabili. In queste situazioni rilevano le peculiarità enologiche e soprattutto il tenore degli zuccheri residui.

Azienda imbottigliatrice

Allo scopo di tutela il consumatore, l’etichetta dovrà riportare le informazioni sull’azienda che si occupa dell’imbottigliamento del vino, che potrà coincidere o meno con quella produttrice. In casi di vini esteri, inoltre, sarà indispensabile specificare il nome dell’importatore. Anche per questi dati è fondamentale il rispetto delle dimensioni dei caratteri.

Luogo di produzione

Il Paese di produzione del vino è un altro dato che non potrà essere omesso o sostituito con un codice ICQRF. Le diciture come “prodotto in…” oppure “vino di…” sono quelle più diffuse. Quando la bevanda proviene da più Paesi europei, invece, sarà possibile usare la frase “vino della Comunità europea” oppure “miscela di vini di diversi Paesi della Comunità europea”.

Volume nominale

Espresso in litri, centilitri o millilitri, il volume nominale viene espresso usando caratteri più o meno grandi in base alla quantità. Su questo dato, tuttavia, sono ammesse delle soglie di tollerabilità, perché non sempre c’è una perfetta coincidenza fra quello che viene dichiarato e quanto racchiuso nella bottiglia. In ogni caso i limiti variano in base alla capacità del contenitore.

Percentuale alcolica

La misura dell’alcool effettiva viene specificata dal simbolo “% vol.” e anche stavolta la grandezza del carattere da usare è variabile e dipende dal titolo alcolometrico.

Lotto

Il numero del lotto, com’è facile intuire, si rivela un’informazione molto importante, in quanto consente la rintracciabilità del prodotto. Si tratta di un codice alfanumerico, preceduto dalla lettera “L.”, che consente di poter risalire al momento in cui è stato effettuato l’imbottigliamento.

Solfiti e allergeni

L’indicazione sulla quantità dei solfiti, che si formano in maniera naturale nel vino, è soggetta a delle precise regole di tollerabilità, a prescindere dalle eventuali addizioni. La questione cambia per gli allergeni che derivano dalle uova e dal latte, i quali devono essere sempre riportati a prescindere dalla quantità.

Conseguenze in caso di errata o omessa etichettatura dei vini

Coloro che non curano adeguatamente l’etichetta dei vini e che omettono di riportare tutte le informazioni essenziali, così come previste dalle norme europee e nazionali, non fanno altro che comunicare in maniera errata e quindi possono determinare delle gravi conseguenze a carico della salute dei consumatori finali. Etichettare in difformità della legge vuol dire non soltanto esporsi a tutta una serie di sanzioni, ma anche a delle conseguenze di natura risarcitoria più o meno importanti.

Altre cose da sapere sull’etichettatura del vino

Quella dell’etichettatura è sicuramente una materia molto complessa che richiede profonde conosce tecniche. Anche un piccolo errore, ad esempio sulla grandezza del carattere da usare o sull’indicazione degli allergeni, può generare conseguenze di proporzioni ingenti. Scopo del legislatore è infatti quello di tutelare la salute dei consumatori.

Pur rispettando le prescrizioni in vigore, è comunque possibile creare da zero etichette per il vino contraddistinte da una grafica dal grande impatto visivo, ma soprattutto in grado di evidenziare i valori e le tradizioni dell’azienda.

Oltre alle tradizionali stampe, infatti, si possono richiedere quadricromie che consentiranno di differenziare facilmente la bottiglia di vino fra gli scaffali della grande distribuzione. Numerose anche le finiture sulle quali poter spaziare, attraverso le quali ogni etichetta potrà apparire non solo molto elegante, ma anche esclusiva e originale. Presentare al meglio il vino è quindi possibile, ma sempre nel pieno rispetto delle rigorose leggi in materia.