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Il Toro parte dalla panchina, ma quando entra segna quattro reti in 27 minuti

L’Inter si rialza dopo il ko con il Sassuolo e continua la lotta allo scudetto dalla prima posizione in coabitazione con il Milan. Il successo interista è tutto del suo Toro. A Salerno per la prima volta in stagione Martinez parte dalla panchina, ma gli bastano 27 minuti per farne quattro e arrivare già in doppia cifra. Il poker argentino illumina la strada dell’Inter.

Nella ripresa contro la Salernitana entra Lautaro per fare cambiare marcia all’Inter. Con l’argentino accanto al francese si suona tutt’altra musica. Il Toro dimostra di avere la gamba giusta, quella di inizio stagione. Il capitano nerazzurro riesce a “spaccare” una partita tutt’altro che facile e con i 4 gol in 27 minuti regala all’Inter di Inzaghi un successo importantissimo.

Lautaro Martinez è nella storia

Il Toro è il primo giocatore a segnare quattro reti da subentrato in Serie A. Il poker dell’Arechi lo ha consacrato al primo posto della classifica dei cannonieri con 9 centri in 7 giornate. Considerando anche la Champions, è a quota 10 e ha firmato la metà dei gol dell’Inter finora (20). Numeri impressionanti che testimoniano la grandezza dell’argentino, sempre più capitano, leader e trascinatore della squadra. Con la Salernitana ha un conto in sospeso: le ha già rifilato 9 reti ed è insieme al Cagliari la sua vittima preferita. Il numero 10 ha realizzato un poker in 27 minuti, dal 62′ all’ 89′. Adesso è a quota 112 centri in 246 incontri con la maglia nerazzurra: Vieri (123) e Icardi (124), rispettivamente al nono e all’ottavo posto della classifica dei bomber di tutti i tempi dell’Inter, sono sempre più vicini.

A fine partita Lautaro è tornato a casa con il pallone

Glielo ha consegnato subito dopo il fischio finale il compagno Pavard che poi lo ha spinto sotto lo spicchio dei tifosi nerazzurri all’Arechi per la meritata ovazione. “Questo pallone lo darò a mio figlio Theo che è nato da poco” ha detto l’argentino. “Mercoledì contro il Sassuolo – ha continuato – abbiamo perso una partita che non meritavamo perché avevamo fatto un ottimo lavoro, ma purtroppo non eravamo stati concreti sottoporta. Oggi dovevamo vincere e nel secondo tempo siamo entrati con la cattiveria che dobbiamo avere sempre. Il titolo di capocannoniere? E’ vero, ho segnato quattro gol e sono primo in classifica, ma questo non importa. L’importante era vincere. Abbiamo compiuto un salto di qualità nella cattiveria agonistica e lo abbiamo dimostrato nella seconda frazione. Avevamo iniziato bene il campionato, poi con le nazionali ci siamo allenati di meno e questo si è sentito. Ora abbiamo recuperato e in campo si è visto: siamo una grande squadra e dobbiamo andare avanti così. La panchina iniziale? Dobbiamo essere sempre pronti quando il mister ci chiama. Io cerco di crescere fuori e dentro il campo: lo faccio in famiglia coi miei figli che sono sempre presenti e lo faccio anche in campo con i miei compagni”.