A chi può essere destinato il 5 per mille? Tutte le possibili scelte
Il 5 per mille rappresenta, sin dalla sua nascita, un importante strumento contributivo nell’ottica del miglioramento dei servizi sociali, e ancora oggi la sua esistenza influenza positivamente un gran numero di realtà in tutto il mondo. Una delle domande più frequenti che ruotano attorno a questa quota, tuttavia, riguarda la destinazione di questi soldi, in quanto non tutti sono a conoscenza dei potenziali beneficiari della somma.
A tal proposito è doveroso ricordare che il 5 per mille è un contributo estratto dall’IRPEF e che lo Stato, qualora non sia indicato un unico beneficiario, ripartisce a tutte quelle realtà che operano in campo sociale, valorizzandone il lavoro e le attività.
Le associazioni e gli enti che si occupano di questo delicato ambito si presentano però molto variegate, ed è importante capire gli scopi di ciascuna di esse prima di veicolare il proprio contributo. Ecco quindi tutte le categorie di beneficiari che possono usufruire del 5 per mille.
A chi è destinato il 5 per mille?
Il 5 per mille può essere ovviamente investita nel sostegno di tutte quelle attività no profit che si occupano di servizi socialmente utili. Una di queste è MSF, realtà che può essere destinazione di questa donazione con grande tranquillità e sicurezza. Questa, infatti, è divenuta da tempo un pilastro fondamentale nel campo sanitario, che opera in tutte le zone del mondo che non garantiscono il diritto di cura, difendendo le popolazioni dai disagi derivate da conflitti, disastri di vario genere ed epidemie. Medici senza Frontiere rappresenta un esempio nobile di organizzazioni socialmente utili, ma il contributo può essere versato a tutte quelle realtà non lucrative di utilità sociale e alle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionali, regionali e provinciali.
Il 5 per mille non è tuttavia destinabile esclusivamente a questa tipologia di associazioni. La somma può avere infatti come destinazione anche enti che si occupano della ricerca scientifica e le università, oltre che tutte quelle realtà che dedicano tempo e competenze allo studio di nuove soluzioni di natura medico/sanitaria, come ad esempio la lotta a cancri e tumori. Tra i beneficiari possono esserci anche le associazioni sportive dilettantistiche regolarmente riconosciute dal CONI e attività volte alla valorizzazione ed alla salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico di un determinato luogo.
Come i beneficiari possono accedere al 5 per mille?
Al termine della campagna dichiarativa lo Stato ha in mano la somma totale destinata alle realtà beneficiarie, ma la procedura di accredito varia in base alla realtà erogatrice. Enti e associazioni che si occupano di volontariato, ad esempio, devono rivolgersi all’Agenzia delle Entrate per poter ricevere il denaro, mentre per le associazioni sportive dilettantistiche se ne occupa il CONI. A gestire invece l’erogazione dei fondi in questione per tutto l’apparato di ricerca scientifica e medica è invece il Ministero dell’Università, così come per tutte le somme devolute alle omonime strutture.
Cosa succede se non si indica il beneficiario del Cinque per Mille?
All’interno della dichiarazione dei redditi è contenuta una sezione dedicata alla scelta dei beneficiari del 5 per mille, che deve essere compilata correttamente affinché i fondi vengano direzionati in base alla scelta. All’interno della stessa è presente uno spazio in cui deve essere inserito il codice fiscale della realtà beneficiaria, ed è quindi essenziale informarsi sui dati dell’associazione che si intende supportare prima di firmare il documento in questione.
Nel caso in cui il codice fiscale non dovesse essere inserito, lo Stato provvederà a dividere la somma scelta tra tutte le realtà beneficiarie. Infine questa sezione richiede necessariamente la firma del donante, in quanto senza di essa il contributo scelto va a finire direttamente nelle casse dello stato.