Economia e Finanza

Giovanni Da Pozzo (Promos Italia): gli allarmismi legati alle politiche commerciali di Trump sono esagerati

Un’indagine condotta da Promos Italia rivela che, nonostante alcuni timori, le imprese italiane operanti negli Stati Uniti non prevedono impatti rilevanti sul loro business a seguito dell’amministrazione Trump. Sebbene il 59,5% delle aziende indagato esprima preoccupazioni riguardo un possibile aumento delle barriere doganali e tariffarie, in particolare per i settori agroalimentare, tessile e macchinario, molti non ritengono che la nuova presidenza influirà significativamente sulle loro strategie commerciali.

L’indagine, che ha coinvolto un centinaio di imprese italiane già attive sul mercato statunitense, ha mostrato una visione complessivamente positiva. Il 45,6% delle aziende ritiene che la politica di Trump non altererà il loro approccio commerciale, mentre il 22,8% sta già considerando la diversificazione verso altri mercati emergenti, come il Sud-Est asiatico e l’Africa.

Nonostante una leggera flessione nelle esportazioni italiane negli Stati Uniti nel 2024 (-1,5%), gli scambi complessivi con il paese restano stabili, con un valore di 67 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno. I settori più dinamici, come farmaceutico e macchinari, continuano a essere i principali motori dell’export, sebbene alcune preoccupazioni riguardo possibili misure protezionistiche permangano.

Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia, ha sottolineato che gli allarmismi legati alle politiche commerciali di Trump sono esagerati. L’accento va posto piuttosto sulla necessità di diversificare i mercati e di monitorare l’evoluzione delle politiche internazionali, mentre Promos Italia continua a supportare le PMI nell’individuazione di nuovi partner commerciali.