Viaggi e Turismo

Be a turist in Milan: l’elogio di New York

Il Wall Street Journal elogia Milano come la migliore d’Italia. Sulla rubrica Adventure & Travel del Wall Street Journal Milano è stata definita la città italiana più interessante da visitare. Milano viene osannata e incoronata con la vera regina italiana nell’articolo “Be a turist in Milan” di Andrew Ferren. “Una nuovissima destinazione, una tendenza culturale, culinaria e di stile”, scrive.

Il giornale di New York considera il capoluogo lombardo non solo la capitale economica dell’Italia. Anzi lo definisce una meta culturale ambitissima con una crescita del 30% delle prenotazioni alberghiere negli ultimi cinque anni. La città sta venendo fuori, prima era “nascosta da decenni sotto la sua reputazione di ‘capitale industriale d’Italia’ con innumerevoli riferimenti alle sue fabbriche che emettono fumo grigio su edifici grigi con tempo grigio”.

Be a turist in Milan: perché

Moda, life style, eventi come la Fashion Week, il Salone del Mobile e la vasta gamma di fiere e manifestazioni artistiche, culturali – con un’offerta museale di tutto rispetto – e economiche. Una città vivibile che attira turisti e capitali esteri. La nuova apertura di colossi internazionali nel settore dell’alimentazione, della moda e delle tecnologie ne sono una testimonianza. Ma Milano è anche tradizione: Castello Sforzesco, Navigli, Duomo, Montenapoleone e una miriadi di ristoranti tipici – locali o stranieri – che fanno sentire il visitatore al centro del mondo. E’ boom inarrestabile di turisti che pongono la città al top delle classifiche delle mete più gettonate dai viaggiatori.

Milan nel cuore dei newyorkesi

Nel 2016 il New York Times, aveva scelto cinque posti da non perdere a Milano. I “places to go” scelti dalla testata americana si trovavano tutti nel quartiere Isola, che la stessa giornalista Lavinia Pisani aveva come un “quartiere che gli abitano considerano radical chic”. Una panetteria, un ristorante, un bar, un negozio di abiti vintage – e usati – e una gelateria. “Era il quartiere degli operai, diviso dal resto dalla città”. Poi, però, sono arrivati i grattacieli, “il quartier generale di Google Italia” – aveva evidenziato il Nyt – e Isola è diventato uno dei fiori all’occhiello di Milano.