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Le fontane di Milano censite da Cristina Arduini

Le fontane di Milano sono ricche di storia. Cristina Arduini, 68 anni, biologa in pensione, per lavoro si è sempre occupata di gestione delle acque. La studiosa ha realizzato un censimento delle 74 fontane di Milano sul sito fontanedimilano.it.

Il sito narra storie e curiosità. Il portale non è nato dall’iniziativa di un ente culturale, ma dalla passione della biologa milanese, oggi in pensione. Cristina Arduini racconta in un’intervista al Corriere. “Passando da piazza Fontana, mi sono fermata a ammirare la fontana che le dà il nome. Ero passata tante volte, ma non l’avevo mai veramente notata. Ho pensato che fosse bellissima e che dovevo saperne di più. E così sono andata negli archivi del Comune e poi nelle biblioteche a cercare informazioni. Mi si è aperto un mondo”.

Delle sculture non esisteva un censimento. Così Cristina, di fontana in fontana, ha iniziato a pensare di farlo proprio lei. Dopo quattro anni e tante ricerche all’Archivio Bertarelli, alla Trivulziana, Sormani e alla biblioteca del Castello Sforzesco, lo ha completato e lo ha pubblicato sul sito Fontanedimilano.it. In città ci sono 74 sculture d’acqua pubbliche. Di quelle private non esistono rilevazioni. “Il sito invita a riscoprire un aspetto spesso dimenticato e sottovalutato della città, che la ricollega al passato di fiumi, navigli, fontanili, risorgive a cui Milano deve le sue origini” spiega. “Il mio sogno sarebbe ora farne anche una guida cartacea”.

Le fontane di Milano imperdibili

L’Arduini invita a visitare “piazza Fontana, per un secolo l’unica di Milano. Disegnata dal Piermarini, fu costruita nel 1782 quando ancora non c’era un acquedotto: l’acqua veniva recuperata da un canale derivato dal Seveso, con speciali macchine idrauliche”. Tra le fontane d’autore non possono mancare i “Bagni misteriosi” di Giorgio De Chirico alla Triennale, vasca dalla forma sinuosa, in cui nuotano un cigno e due bagnanti che sembrano fermi a conversare. La scultura fu inaugurata nel 1973. L

o scultore Aligi Sassu disegnò, invece, l’altissimo monumento-fontana di piazza del Tricolore dedicato alla Guardia di finanza. Invece la firma di Gio Ponti si trova sulla fontana in largo Donegani. Nei giardini di corso Indipendenza si può vedere il monumento a Pinocchio, realizzato da Attilio Fagioli nel 1956. Sulla sommità sorride Pinocchio bambino, ai suoi piedi giace il burattino e i versi scolpiti di Antonio Negri interrogano lo spettatore: “E tu che mi guardi sei ben sicuro d’aver domato il burattino che vive in te?”.

Molto conosciuta è poi la fontana di San Francesco, dal 1928, in piazza Sant’Angelo. Infine quella del Castello Sforzesco, soprannominata “Torta nuziale”. “Fu costruita nel 1936 in occasione di una visita di Mussolini. Poi fu smontata per i lavori della metropolitana negli anni ‘60 e tornò al suo posto solo nel 2000.Nacque così la leggenda che Bettino Craxi l’avesse portata a Hammamet”.