Economia e Finanza

Ristrutturare pavimento, gli incentivi fiscali 2020

Il Governo Conte ha riconfermato, anche per l’anno 2020, il bonus casa e l’ecobonus. Queste misure di detrazione delle spese, contenute all’interno del Milleproroghe, sono quindi usufruibili per la ristrutturazione e la manutenzione di case private, condomini o edifici aziendali.

Tuttavia, come lo scorso anno, esistono delle limitazioni per usufruirne e delle condizioni particolari riguardanti le modalità di detrazione.

Bonus casa 2020 e incentivi

Nel pacchetto del bonus casa sono previsti molti tipi di lavori, dalla rubinetteria alle facciate, sino al rifacimento di giardini e terrazze. Chiaramente, anche i pavimenti sono compresi e possono essere fatti detrarre sia con il semplice bonus relativo alla riduzione dell’IRPEF del 50% per il totale di spesa (fino ad un massimo di 96.000€), oppure tramite l’ecobonus 65%.

Questi incentivi sono indirizzati sia ai privati, con rifacimento di pavimenti interni ed esterni, sia a spazi condominiali, dove gli stessi condomini potranno richiedere la detrazione, a patto abbiano partecipato alle spese di manutenzione.

Quali pavimenti?

La tipologia di pavimenti detraibili non ha molti limiti: si può installare anche erba sintetica, a parte che sia una ristrutturazione e non un lavoro ex-novo.

Esempio di detrazione IRPEF

Un esempio per capire come funziona il bonus, quindi, è pensare a dei lavori alle tubature di casa o di riparazione di connessioni elettriche sotterranee: in questi casi il pavimento dovrà essere demolito e rimosso, costringendo quindi a lavori di ristrutturazione per la sostituzione o la riparazione delle zone interessate.

In questo caso, se si prevede una spesa di 50.000€ totali, è possibile avere una detrazione IRPEF di 25.000€, la quale sarà erogata in 10 anni, con detrazioni annuali pari al 10% del totale del rimborso da ricevere. Nell’esempio illustrato, dunque, la rata consisterebbe in 2.500€.

Esempio con Ecobonus 65%

Altro discorso è l’ecobonus 65%, il quale è attivato nel momento in cui il lavoro di pavimentazione viene effettuato per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione. Il limite di questo bonus, in questo contesto è fino a un massimo di 100.000€.

Da menzionare la particolarità di questa misura, dove i condomini possono accedere a riduzioni persino maggiorate, fino al 70% se la dispersione energetica sarà migliorata per più del 25% della superficie totale, oppure fino al 75% se l’efficienza energetica invernale ed estiva potrà essere documentabile nei miglioramenti che riceverà.

Ulteriore modifica dal 2019 è lo “sconto in fattura“, grande amico dello scorso bonus, che quest’anno viene rivolto solo ed esclusivamente ai condomini le cui spese totali superino i 200.000€. Lo sconto in fattura è, per l’appunto, la detrazione effettuata direttamente sulla fattura rilasciata dai professionisti, senza dover accedere alla rateizzazione.

Limiti e documentazioni necessarie

Non saranno previsti questi incentivi per interventi meramente estetici. Tutto dovrà essere documentato come un miglioramento dell’efficienza energetica e non saranno detraibili interventi di manutenzione ordinaria, considerando soltanto quelli “straordinari” ed obbligatori, in ottemperanza alle linee guida per il Green New Deal intrapreso dal governo Conte.

Ad esempio, elevare lo standard dell’isolamento acustico del proprio pavimento, utilizzando soluzioni sottomassetto, rientra nel concetto di miglioramento dell’efficienza energetica e a tale fine risulta molto utile la consultazione del sito Sistema Pavimento.

La procedura

Per l’approvazione della richiesta, dunque, servono una serie di documenti e passaggi necessari, pena il respingimento della richiesta e la mancanza dell’erogazione.

Questa è la procedura:

  • se necessaria, mandare richiesta all’ASL d’inizio dei lavori (tramite raccomandata
  • <tramite bonifico, bancario o postale, effettuare il pagamento con i dati contenenti causale e codice fiscale del beneficiario o partita Iva dell’azienda coinvolta nei lavori
  • al momento della dichiarazione dei redditi, indicare la quota da rimborsare per le detrazioni catastali, tenendo conto della rateizzazione
  • conservare autorizzazioni e concessioni d’inizio lavori e, qualora non disponibili, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dove è riportata la data dell’inizio lavori, il tipo e l’eleggibilità dei quali al bonus
  • se l’immobile non è stato ancora censito al catasto, va presentata domanda di accatastamento
  • se presente, la ricevuta di pagamento dell’IMU
  • nei casi di parti residenziali in comune con i lavori di un condominio, va presentata la delibera dei condomini, pena il respingimento totale della richiesta
  • ovviamente, vanno presentate le fatture e le ricevute fiscali
  • eventuali ricevute dei bonifici
  • comunicazione ENEA (obbligatoria dal 2017) per la riqualificazione energetica degli immobili

Dal momento che la documentazione è molta e potrebbe essere difficile inoltrarsi in questa giungla legislativa, molte aziende rilasceranno tutti i documenti necessari, aiutando così i clienti nella presentazione delle domande.