Economia e Finanza

In Lombardia l’emergenza dimezza le domande per uscire dai debiti

Le nuove regole sul cosiddetto sovraindebitamento prevedono procedure più accessibili ed efficaci per aiutare persone fisiche, professionisti, start up e mini aziende ad uscire fuori dal tunnel dei debiti. È quanto previsto dalla legge di conversione dei Dl Ristori e in vigore dal 25 dicembre scorso. Una riforma inizialmente contenuta nel Codice della crisi ma la cui entrata in vigore è stata anticipata per fare fronte al peggioramento delle situazioni debitorie di famiglie e imprese causate dalla crisi economica innescata dalla pandemia. Il Codice della crisi entrerà, infatti, in vigore a settembre 2021, troppo in là rispetto alle difficoltà attuali.

Le nuove norme modificano in più punti la cosiddetta la legge “antisuicidi” (la 3/2012) introdotta per contrastare gli effetti della crisi finanziaria del 2008 ma fino ad oggi poco utilizzata e scarsamente conosciuta. Molte le novità che dovrebbero snellire le procedure e ampliare la platea dei beneficiari. Tra le altre, l’ammissione degli incapienti che (per una sola volta nella vita) potranno liberarsi del tutto dai propri debiti, la possibilità per i membri della stessa famiglia di presentare un’unica procedura di composizione della crisi, l’inclusione nella definizione di “consumatore” dei soci di società di persone, a patto che il sovraindebitamento riguardi solo debiti personali, criteri più chiari per la valutazione della meritevolezza da parte del giudice e sanzioni per i creditori che abbiano colpevolmente determinato o aggravato la situazione di sovraindebitamento.

Nel 2020 le misure emergenziali e la sospensione di cartelle di pagamento, accertamenti e esecuzioni, hanno ridotto il numero (già molto limitato) dei soggetti che hanno usato questa procedura. È quanto emerge dai dati dell’organismo di composizione della crisi della Camera arbitrale di Milano che opera per conto delle Camere di commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano, Monza, Brianza, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese e riceve i casi da tutti questi territori. Gli organismi di composizione delle crisi sono i soggetti incaricati di assistere i debitori nella procedura, analizzare e attestare la posizione debitoria. Nel 2020 l’organismo della Camera arbitrale di Milano ha infatti seguito 123 procedure, meno della metà rispetto alle 263 del 2019.

“Le nuove norme intervengono in un momento cruciale: la crisi economica innescata dall’emergenza epidemiologica ha indebolito larghe fasce sociali e la situazione debitoria si è inasprita” dice Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera arbitrale di Milano e responsabile dell’organismo di composizione. “Fino ad oggi le procedure di sovraindebitamento sono state usate poco ma la nuova normativa ha creato le premesse per una loro maggiore diffusione”.

Da dicembre 2016 i casi gestiti dall’organismo di Milano sono stati 662. Per la maggior parte si tratta di consumatori, piccoli imprenditori o ex imprenditori insolventi. Nei primi 3 anni c’è stata una progressiva crescita delle istanze (dagli 84 del 2017 ai 263 del 2019), poi diminuite nel 2020. In media, dalla presentazione della domanda da parte del debitore, ci sono voluti 300 giorni per la conclusione della pratica, per il deposito del piano o dell’accordo da presentare in tribunale per l’omologa.