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Il Pantheon di Milano accoglie Livio Caputo

Entra nel Pantheon di Milano il giornalista Livio Caputo, morto ad 87 anni, direttore ad interim de Il Giornale. Editorialista, inviato, vicedirettore, firma storica del quotidiano milanese e del panorama giornalistico italiano. Era considerato da tutti un maestro del giornalismo.

Non ha avuto dubbi la Commissione consultiva del Comune. Ha votato all’unanimità l’iscrizione del suo nome nel Famedio. Livio Caputo, esponente di punta del movimento liberale italiano, senatore di Forza Italia, sottosegretario e per cinque anni (dal 2001 al 2006) consigliere comunale di Milano che ora gli ha reso omaggio.

Livio Caputo nacque a Vienna ma visse a lungo e fino alla fine a Milano, anche se girò mezzo mondo, Esperto di esteri, visse come inviato di Gente a Bonn, del Resto del Carlino a Londra, de La Nazione ed Epoca a New York. Ed è negli anni al Corriere della Sera che si aggiudicò il Premio Hemingway per i servizi sulla Guerra del Golfo.

Insieme al suo nome lo stesso giorno sono stati incisi 24 nuovi nomi nel Pantheon, nell’elenco dei personaggi illustri morti nell’ultimo anno ci sono: Franco Battiato, Milva, il fondatore di Emergency Gino Strada scomparso solo lo scorso 13 agosto, l’attrice Lucia Bosè, l’imprenditore e manager Bruno Ermolli, considerato il “superconsulente” di Silvio Berlusconi, Rossana Rossanda, partigiana, giornalista, senatrice e dirigente del Pci e cofondatrice del Manifesto. Non saranno iscritti ma sepolti presto nel Famedio l’etoile della danza Carla Fracci, scomparsa lo scorso 27 maggio, e due ex sindaci di Milano, il leghista Marco Formentini (il primo eletto direttamente dai cittadini) e il socialista Carlo Tognoli, che guidò la città dal 1976 all’86.