Economia e Finanza

Uso dell’acqua nella nuova Pac. Cattaneo: conciliare produttività e tutela della biodiversità grazie alla tecnologia

“La crescente integrazione tra politiche agricole e politiche ambientali in sede comunitaria, concretamente in atto da almeno un ventennio, ha posto le basi per un uso razionale delle risorse irrigue che in Italia è soggetto a indicazioni sempre più stringenti, contenute nel Piano Strategico della Pac in un’apposita sezione dedicata alla tutela dell’acqua”: Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec, ha commentato in questi termini le linee di indirizzo della nuova Politica agricola europea in materia di utilizzo dell’acqua nel quadro degli approfondimenti che l’area economica dell’organizzazione sta conducendo sui differenti aspetti della Pac 2023-2027.

Come ha evidenziato il Centro Politiche e Bioeconomia del CREA nell’ultimo numero della rivista specializzata “PianetaPsr”, tra le principali strategie adottate a livello europeo per far fronte al fenomeno della siccità e alle generali conseguenze del cambiamento climatico vi è l’ottimizzazione dei volumi d’acqua da distribuire sui campi.

“Conciliare la produttività in agricoltura con la tutela della biodiversità implica la disponibilità a scommettere su livelli avanzati di innovazione da parte di imprese e istituzioni – osserva Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo -. Prendendo ad esempio il caso della provincia di Bergamo, dotata di un reticolo idrografico di poco meno di 3.000 km, è impensabile poter promuovere una gestione efficace senza un riconoscimento adeguato del ruolo delle imprese che si fanno carico di significative porzioni di superficie irrigua, tra le quali rientrano anche le imprese agromeccaniche”.

“In Lombardia sono presenti circa 40.000 km di canali ad uso irriguo o di bonifica – ricorda Sandro Cappellini, responsabile organizzativo e delegato ai rapporti istituzionali di Confai Lombardia -, rispetto ai quali è necessario consolidare la consuetudine da tempo promossa dall’amministrazione regionale, che dà impulso ad un uso ponderato dei finanziamenti pubblici e privati sulle tipologie di intervento considerate prioritarie. Da parte nostra ribadiamo la piena disponibilità di Confai a sostenere processi innovativi, incluso il riutilizzo delle acque reflue a fini irrigui, oggetto di una specifica progettualità sviluppata da Regione Lombardia da alcuni mesi a questa parte”.