Medicina, Salute e Benessere

Caregiver Day. A Bergamo una giornata per aiutare chi aiuta

Aiutiamo chi aiuta: è questo lo slogan del Caregiver Day che si terrà domenica 21 maggio a partire dalle 9.30 allo Spazio Polaresco di Bergamo per portare l’attenzione sui caregiver, quelle persone che dedicano parte della propria vita per un tempo prolungato alla cura di un proprio caro malato, anziano o fragile. Un servizio di cura che porta con sé fatica, stress psicologico ed emotivo, difficoltà economiche, responsabilità, spesso anche abbandono del lavoro e isolamento sociale. I caregiver in Europa rappresentano circa il 20% della popolazione sopra i 50 anni (dati OCSE); in Italia sono il 15% della popolazione sopra i 20 anni, per un totale di quasi 8 milioni. A Bergamo sono più di 110.000, circa il 16% dei bergamaschi sopra i 15 anni: di questi più di 5.000 sono ‘giovani caregiver’ di età compresa tra i 15 e i 24 anni (il 7% della popolazione bergamasca in questa fascia d’età) che in modo quasi invisibile contribuiscono alla cura di un nonno, di un genitore, di un fratello. È pensando a queste persone che l’Associazione Abitare le età onlus ha scelto di organizzare la terza edizione del Caregiver Day, dopo un periodo di stop dovuto alla pandemia.

«Abitare le età, nata nel 2016, da sempre si occupa di servizi alle fragilità che colpiscono le persone in tutte le età: gli anziani certamente, ma anche i bambini in tenerissima età. Non siamo un’associazione che cura una patologia in particolare, ma un gruppo di advocacy che si pone al servizio dei più fragili nello sforzo di identificare i loro bisogni e cercando di farli diventare diritti – racconta Franco Greco, Presidente di Abitare le età onlus -. Tutte le fragilità si riflettono in modo diretto e spesso molto complesso sulle famiglie, ma queste, a differenza del soggetto fragile, vengono spesso dimenticate dai servizi e sono quasi sempre abbandonate a se stesse. È da questa consapevolezza che nasce la nostra missione verso i caregiver. È a loro che vogliamo dedicare la giornata di domenica, la terza giornata dei caregiver che organizziamo a Bergamo. Ripartiamo dopo l’interruzione dovuta alla pandemia e ripartiamo in grande. Non più soli, ma con la compagnia di altre 15 associazioni di volontariato anch’esse dedite al sostegno dei caregiver e con il supporto delle istituzioni che credono nel percorso che insieme stiamo portando avanti».

L’iniziativa è, infatti, quest’anno per la prima volta realizzata insieme ad una rete di associazioni e di istituzioni che nelle proprie attività intercettano i caregiver e si occupano di loro: ATS Bergamo, Comune di Bergamo, Consiglio di rappresentanza dei Sindaci, Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo ETS, Provincia di Bergamo, Abilitare Convivendo Alzheimer Cafè, ASD San Paolo in Bianco, Associazione Alzheimer Bergamo, Associazione Cure Palliative, Associazione Disabili Bergamaschi, Associazione Italiana Parkinsoniani, Associazione Oncologica Bergamasca, Associazione Paolo Belli, Coordinamento Bergamasco per l’Inclusione, LILT Bergamo, Piccoli Passi Per, Spazio Autismo, UILDM Bergamo, Unione Italiana Ciechi sezione di Bergamo. «Come associazione crediamo che sia necessario che intorno al tema del caregiving si strutturi una rete di associazioni che insieme, e in stretta sinergia con le istituzioni, sappiano meglio interpretare i bisogni e le aspirazioni dei caregiver per poter poi strutturare azioni concrete a loro sostegno – sottolinea Angiola Minotti, vicepresidente di Abitare le età onlus -.Dobbiamo fare rete per istituire un sistema informativo che stia a fianco di queste figure, attraverso un’azione coordinata e condivisa che rappresenti un porto sicuro a cui accedere. Siamo felici che quest’anno la rete si sia allargata e che possa contare sul percorso messo in campo da ATS Bergamo, dentro al quale intendiamo procedere».

ATS Bergamo ha, infatti, avviato un tavolo di lavoro dedicato proprio ai caregiver, come spiega il Direttore Generale ATS Bergamo Massimo Giupponi: «Tanto l’attenzione è doverosa verso i soggetti fragili, altrettanto lo deve essere nei confronti di coloro che li assistono. Per questo, dopo un’attenta fase di studio, abbiamo messo in campo “Aver cura di chi si prende cura”, per dare una risposta a quell’esercito di oltre centomila persone, spesso silente, che tutti i giorni e senza limiti di orario utilizza il proprio tempo e dà se stesso per una persona cara, mettendo a terra la prima attuazione di quanto disposto da Regione Lombardia. Non siamo rimasti soli: il territorio bergamasco ha risposto prontamente e concretamente. Dalle Rappresentanze dei Sindaci agli Ambiti Territoriali sociali, dal Volontariato ed Enti del Terzo Settore ai Patronati, da LILT a CSV: tutti ci hanno supportato con la loro adesione, ancora possibile per chi lo volesse, ed è questa la vera forza dell’iniziativa e l’elemento trainante per la sua tenuta nel tempo. Ora entriamo nella fase attuativa, la quale non può prescindere dal risolvere il primo nodo emerso: far arrivare le informazioni ai caregiver, dir loro che hanno a disposizione persone e risorse pronti a supportarli. Il “Caregiver Day” va in questa direzione, grazie da ATS Bergamo agli organizzatori e a tutti i volontari che lo rendono possibile».

La giornata si terrà domenica 21 maggio allo Spazio Polaresco dalle 9.00 alle 19.00 ed è aperta a tutti. Il mattino sarà dedicato alla riflessione e al confronto con i racconti dei caregiver che, attraverso la voce narrante di una lettrice, metteranno a nudo i propri stati d’animo, le proprie esperienze, le proprie fatiche e i propri punti di forza. A commentare le testimonianze ci saranno il professor Ivo Lizzola dell’Università degli Studi di Bergamo, Maria Grazie Panigada di Patrimonio di Storie e la cofondatrice di Carer ETS Loredana Ligabue. Alle 12.30 si terrà l’esibizione musicale del gruppo ‘Mani Blues Band’ a cura dell’associazione Piccoli Passi Per. Il pomeriggio proseguirà con numerose iniziative dedicate a grandi e piccoli, a cura delle associazioni che aderiscono alla giornata: stand informativi, mostre, laboratori per ragazzi, musica e danza, yoga della risata. La giornata si concluderà con le parole e la musica di Fabrizio De André proposte dal musicista bergamasco Marco Pesenti, accompagnato da Stefano Foresti e Claudio Fabbrini. Un programma reso possibile dal lavoro di rete delle associazioni, sostenute e accompagnate dal Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo, come illustra il Presidente di CSV Bergamo Oscar Bianchi: «Il sostegno alle reti delle associazioni che si mettono insieme per perseguire meglio i propri obiettivi è elemento fondamentale della mission di CSV e da sempre lo portiamo avanti. Negli ultimi anni questa funzione si gioca sempre più nel sostegno a reti che perseguono una funzione di advocacy, come questa rete che si sta via via consolidando intorno alla figura dei caregiver: il nostro compito è quello di accompagnare e sostenere questi enti del terzo settore affinché a loro volta possano mettere in campo azioni concrete che favoriscano il riconoscimento dei diritti di chi ogni giorno si prende cura dei propri cari. Salute e benessere sono uno dei temi che hanno caratterizzato l’anno della Capitale del Volontariato, e sui quali continueremo a spenderci a fianco delle associazioni e di ATS anche nei prossimi anni».

Sostegno e collaborazione arrivano anche dalle amministrazioni comunali e dai Sindaci, primo fra tutti il Comune di Bergamo: «La necessità di dare rilevanza, visibilità, riconoscimento e sostegno ai caregiver è emersa in modo ancor più significativo durante e all’indomani della fase più acuta dell’emergenza Covid, quando le limitazioni imposte dalla pandemia avevano sottoposto queste persone a delle fatiche ancor più grandi rispetto a quelle già grandi nell’ordinario – evidenzia Marcella Messina, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo e Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci -. Aggiungo: dati recenti ci dicono che a Bergamo e provincia siano 110.000 le persone, spesso familiari, che si prendono cura di adulti anziani, malati, persone con disabilità. Un esercito, quindi, di persone spesso invisibili eppure fondamentali nella relazione di assistenza e cura dei più fragili. Proprio alla luce di tutto questo, anche come Amministrazione, stiamo lavorando con particolare attenzione a loro e agli anziani, che costituiscono la fascia di popolazione a cui i caregiver si dedicano maggiormente, attraverso lo studio e la realizzazione di progetti innovativi, anche digitali, in grado di costruire una rete di servizi e di attività all’interno della città, e di soggetti dentro la comunità capaci di sostenere l’azione dei primi e rispondere ai bisogni degli altri in un’ottica di welfare di prossimità reale e solidale. Un lavoro possibile solo grazie alle tante associazioni che abitano il nostro territorio».