Scienza e Tecnologia

Samsung Innovation Campus: tutto ciò che c’è da sapere al riguardo

Con il mondo del lavoro ad essere cambiato in maniera drastica, oggi più che mai le persone puntano tutto sul digitale. Le opportunità offerte dalla realtà online, del resto, sono innumerevoli e sempre più vantaggiose a prescindere dal contesto e dal settore specifici che si prendono in esame. È fondamentale, insomma, puntualizzare come la rete stia rappresentando una delle soluzioni di impiego più diffuse negli ultimi anni e che, a seguito di un riempimento di tale mercato, le competenze del singolo rappresentino uno dei fattori valutativi principali.

Sia professionisti che aspiranti tali, dunque, necessitano di una formazione specifica per potersi avventurare nei meandri del settore tecnologico. A tal proposito, sono nate le accademie, i corsi e i campus specifici, spesso promossi dagli stessi brand fautori dell’innovazione a livello globale. Ne è un esempio lampante quanto fatto da Samsung con il loro Innovation Campus: vero e proprio punto di riferimento all’interno di un mercato del lavoro che continua ad evolversi, rendendo necessaria la competizione costante.

L’esame dei nuovi trend tecnologici e la formazione su software e concetti come quelli di intelligenza artificiale e internet of things applicati al mondo dell’elettronica di consumo diventa, dunque, un carattere prioritario, nonché un tema fondamentale all’interno dei corsi di sviluppo tecnologico promossi dall’azienda coreana all’interno del loro campus. Gli obiettivi del corso riguardano tutti l’assunzione di nuove competenze e conoscenze da poter spendere nel mercato lavorativo, con lo scopo di migliorare la vita dei consumatori.

Come spiegato dall’articolo di Italianinews, l’obiettivo primario del Samsung Innovation Campus, quest’anno, è stato quello di sensibilizzare sull’importanza della componente umana nell’utilizzo delle ultime tecnologie digitali, spesso travisate come mere sostitute dell’ingegno e della creatività umana, nonostante siano – di fatto – degli strumenti di ausilio all’implementazione delle skill innate degli utilizzatori.

Samsung Innovation Campus: tecnologia di ultima generazione al servizio dell’utente

Quando si osserva il panorama lavorativo attuale, non è difficile comprendere che si è di fronte ad una vera e propria svolta epocale. L’impatto dell’intelligenza artificiale generativa, del resto, ha rivoluzionato e continua a rivoluzionare il nostro modo di vivere e lavorare. Grazie a queste tecnologie abbiamo la possibilità di conseguire obiettivi di crescita senza precedenti, offrendo alle aziende la possibilità di ottimizzare i processi di produzione in maniera immediata.

Stando ad un recente studio di McKinsey, l’intelligenza artificiale potrebbe avere un impatto sull’economia globale fino a 4.4 miliardi di dollari all’anno. per poter beneficiare di questa tecnologia, però, è chiaro che le imprese – a prescindere dal loro settore di riferimento – devono rivolgersi a dei professionisti che sappiano comprenderne a pieno le logiche, sviluppando applicazioni concrete, pur preservando un’etica del lavoro che sappia essere integra e consona al tipo di lavoro.

In questo senso, il nostro Paese non spicca per eclettismo, non essendo propriamente formato dal punto di vista digitale come il resto di Europa. Il progetto di Samsung Innovation Campus nato nel 2020, però, si inserisce rappresentando – nel frangente di riferimento – uno strumento estremamente efficace per la formazione sull’innovazione e sulla guida per i giovani aspiranti professionisti alla scoperta dei nuovi scenari professionali offerti dal settore digitale.

Samsung Innovation Campus nel dettaglio

La nuova edizione vedrà il coinvolgimento di diversi atenei distribuiti nel Paese. Dall’università di Genova a quella di Pavia e, ancora, Pisa e Salento. Il progetto Samsung Innovation Campus ha coinvolto oltre 20 università italiane, formando finora 10.000 ragazzi pronti ad affrontare le sfide globali delle nuove tecnologie, pur mantenendo un approccio in grado di mettere l’utilizzatore al centro, concependo strumenti come l’intelligenza artificiale come un ausilio ottimale alla creatività e non come una sostituzione del pensiero creativo umano.