Medicina, Salute e Benessere

Cinque cose da sapere sull’olio di CBD

L’olio di CBD è indubbiamente uno dei prodotti naturali del momento. Quando lo si chiama in causa, è possibile citare numerosi benefici, in primis la capacità di favorire uno stato di piacevole relax.

Nonostante la sua oggettiva fama, sono ancora diversi gli aspetti poco noti in merito alle sue peculiarità. Nelle prossime righe, vediamo cinque cose che bisogna assolutamente sapere sull’olio di CBD.

Si può comprare online legalmente

L’acquisto dell’olio di CBD online è possibile? Assolutamente sì! Lo si può comprare sugli e-shop che vendono prodotti a base di cannabis light – caratterizzata da un contenuto di THC ridotto e con caratteristiche aderenti alle indicazioni della Legge 242/2016 – a patto di essere maggiorenni (se stai cercando uno di questi e-commerce, vai su cbweed.com).

Su questi portali, è possibile trovare, come già detto, anche altri prodotti, dai cosmetici ad accessori per fumatori come i grinder.

Alla base del suo funzionamento

I benefici dell’olio di CBD sono dovuti alla capacità del suo principio attivo, il cannabidiolo, metabolita della cannabis più famoso dopo il THC, di interagire con i recettori del sistema endocannabinoide umano, scoperto all’inizio degli anni ‘90.

Quando lo si chiama in causa, si inquadra una complessa quanto affascinante rete di vie di comunicazione tra le cellule del corpo, responsabile di diversi aspetti positivi.

In questo novero è possibile includere il mantenimento dell’omeostasi, termine scientifico con il quale si inquadrano le situazioni di totale equilibrio biologico.

Il CBD non è presente in forma pura

Nell’olio di CBD, non è possibile trovare il principio attivo nella sua forma pura, che non sarebbe assimilabile dall’organismo. Lo troviamo diluito in un olio vettore, che ha lo scopo di ottimizzarne l’assorbimento.

Attenzione: non solo! L’olio vettore del CBD, di suo, è ricco di benefici. Per rendersene conto basta pensare che una delle opzioni scelte più frequentemente dalle aziende che operano nell’industria della cannabis light è l’olio extra vergine di oliva, le cui proprietà antiossidanti e antinfiammatorie sono più che note.

L’olio di CBD non va assunto prima di mettersi alla guida

L’olio di CBD non provoca effetti psicoattivi. Nonostante questo, è opportuno evitare di assumerlo prima di mettersi alla guida. Come mai? No, non siamo pazzi e non diamo indicazioni contrastanti. Il motivo di questo consiglio è molto semplice: anche se in quantità blande, il THC è comunque presente.

La cannabis light, infatti, è caratterizzata da una percentuale di questo principio attivo compresa tra lo 0,2 e lo 0,6% (il legislatore ha leggermente alzato la soglia di tolleranza in quanto è oggettivamente complesso, per i coltivatori, gestire piante con un contenuto di THC estremamente basso).

I numeri sono ridotti, ma comunque ci sono; anche quantità così basse di THC possono essere individuate dagli strumenti che le Forze dell’Ordine usano per intercettare, fermare e sanzionare gli automobilisti che assumono sostanze stupefacenti.

Correre il rischio non vale la pena, non trovate?

Olio di CBD e dipendenza

Il tema delle dipendenze è indubbiamente complesso. Diversi ricercatori stanno lavorando per capire il rapporto tra questa problematica, di grande rilevanza sociale e avente un impatto forte sui bilanci dei sistemi sanitari, e il cannabidiolo.

Tra gli studi più interessanti è possibile citarne uno pubblicato nel 2013 e condotto da un team attivo presso lo University College of London.

L’equipe ha preso in considerazione 24 fumatori, divisi in due gruppi da 12. Ciascuno di essi è stato assegnato in maniera randomica all’assunzione di placebo – gruppo di controllo – o all’inalazione di CBD (gruppo sperimentale).

Al follow up, i soggetti trattati con l’inalazione del CBD hanno ridotto del 40% circa il numero di sigarette fumate quotidianamente. Un’altra buona notizia? Il mantenimento di questo effetto per diverso tempo dopo il follow up dello studio.