Alberto Genovese assolto dall’accusa di stupro: la decisione del giudice e le nuove accuse di calunnia
Alberto Genovese, imprenditore già noto per vicende giudiziarie, è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale in uno dei procedimenti a suo carico. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, le motivazioni del giudice, depositate lo scorso luglio, sottolineano che la denuncia presentata da una giovane donna aveva finalità economiche e mediatiche, rappresentando, di fatto, una calunnia orchestrata in modo “ben pianificato”.
La sentenza del giudice
Secondo il giudice, la donna aveva prestato il proprio consenso a pratiche estreme e aveva volontariamente assunto droghe con l’intento di perdere il controllo di sé stessa. Questo elemento è stato cruciale per l’assoluzione di Genovese, poiché ha escluso ogni costrizione da parte dell’imprenditore.
Il magistrato ha inoltre evidenziato come la denuncia sia stata avanzata con l’obiettivo di ottenere vantaggi economici, sfruttando la rilevanza mediatica della vicenda e facendo leva sulla morbosità dell’opinione pubblica.
Accuse di calunnia e nuovi sviluppi
Ora la procura procederà nei confronti della giovane per calunnia, dando seguito alla trasmissione degli atti disposta dal giudice. I pm Rosaria Stagnaro, Paolo Filippini e Letizia Mannella, già coinvolti nei procedimenti precedenti, continueranno a indagare sul caso.
L’assoluzione di Alberto Genovese in questo procedimento rappresenta un capitolo separato rispetto alle altre condanne già ricevute per abusi compiuti in circostanze diverse.
La posizione di Genovese e il percorso riabilitativo
Sebbene Alberto Genovese stia ancora scontando la pena in una comunità terapeutica, la decisione del giudice ha introdotto nuovi elementi sul fronte delle accuse precedenti, evidenziando situazioni in cui l’inchiesta ha riscontrato falsità nelle testimonianze.
L’imprenditore, che ha intrapreso un percorso di disintossicazione e riflessione personale, continua ad affrontare le conseguenze delle sue azioni passate, come testimoniano le condanne già emesse nei suoi confronti.