I fiorentini Sahis raddoppiano. Dopo il Premio Alberti, si aggiudicano anche il contest Conad di Umbria Jazz
Si ha come l’impressione che il fantasma di Alberto Alberti aleggi ancora su Perugia, quasi che il destino agli avesse riservato il privilegio di arrivare sempre per primo quando si tratta di jazz: e tutti gli altri sempre in coda a raccogliere le sue intuizioni e le sue briciole.
Fuor di metafora, sembra che la storia si ripeti: i vincitori del Premio Perugia Alberto Alberti per il Jazz dell’edizione 2024, raddoppiano e trionfano nel concorso per giovani jazzisti organizzato dal Conad nell’ambito della kermesse jazzistica umbra. Non è un caso che fra tanti gruppi e solisti aspiranti al titolo, siano stati scelti proprio i fiorentini Sahis. Tutto ciò avvalora non solo l’importanza del Premio Perugia Alberti Alberti per il Jazz, la capacità degli organizzatori e dei giudici, che per l’occasione sono stati Franco Piana, Roberto Gatto e Fabio Morgera, ma soprattutto rafforza la tesi che il contest organizzato dallo Stix Music Club, con il sostegno discografico della GleAM Records, sia riuscito a scuotere tutto lo stantio ambiente dei contest, dei premi e dei concorsi jazz sparsi in lungo e largo per la Penisola.
I Sahis sono usciti il 4 luglio con il loro primo CD, «Distopìa», quale traguardo ottenuto con la partecipazione al Premio Alberto Alberti per il Jazz, di cui sono risultati vincitori superando un preselezione aurale, un’audizione in presenza ed una finale contesa ad altre sette formazioni di pari livello. Ciò per ribadire che il Premio Perugia è stato in grado di elevare al rango di vincitori degli sconosciuti, dando loro una forte visibilità mediatica ed un primo visto sul passaporto per le stelle, ma soprattutto spalancando loro le porte di una piccola notorietà, che deve aver attirato l’attenzione di qualcuno, non sempre all’altezza di operare scelte così oculate, talvolta condizionate invece da meccanismi relazionali interni, parentali, amicali e dinamiche impalpabili. Si potrebbe pensare che «altri» abbiano trovato un piatto pronto e scodellato e che idealmente, anche questa volta Alberto Alberti abbia apposto il suo sigillo indelebile sul jazz in Umbria. Non è dato di sapere quanto la strega cattiva, la sciatta servetta abbia influito su tale meccanismo che sembra una beffa per quanti, l’anno scorso, hanno criticato ed osteggiato la nascita del concorso musicale dedicato ad Alberto Alberto, quale tributo alla memoria di colui che ha portato in Umbria i nomi che hanno scritto la storia del jazz post-bellico
Gli organizzatori del Premio Perugia Alberto Alberti per il Jazz, sentiti dalla nostra redazione hanno espresso tutta la soddisfazione per secondo successo consecutivo del sestetto fiorentino, con l’orgoglio di essere arrivati prima degli altri e di averne intuito con largo anticipo le possibilità espressive e le potenzialità discografiche. Gli stessi organizzatori sollevano qualche dubbio, però, sulla scelta, dal punto di vista etico e formale, non perché i musicisti toscani non abbiano il talento necessario per vincere un secondo contest, ma sul fatto che ciò sia avvenuto nella stessa città, certamente con l’intento di generare confusione e di appropriarsi mediaticamente di un vantaggio che altri avevano stabilito.
In conclusione, l’assegnazione del prestigioso trofeo Conad ai Sahis, in liquido e solido, non fa altro che confermare l’importanza del Premio Perugia, che per le sue stesse dinamiche organizzative, lo scorso anno, ha scardinato l’assetto statico e ripetitivo di tante altre manifestazioni simili. Mentre lo spirito beffardo di Alberto Alberti domina ancora sul jazz a Perugia, aspettando che qualche infedele compia un atto di pentimento, prima che sia troppo tardi.