Economia e Finanza

Docente milanese adesca almeno 41 adolescenti tra i 6 e i 14 anni

Una bruttissima pagina di cronaca. Un milanese di 57 anni si fingeva adolescente per adescare bambine e ragazzine su Facebook, Instagram e TikTok. L’uomo, ex bagnino ed insegnante di educazione fisica, più volte finito in carcere per pedofilia, è stato sottoposto alla sorveglianza speciale con il divieto di usare i social. Secondo l’accusa il cinquantenne negli anni ha adescato almeno 41 ragazzine in diverse province tra Gorizia, Milano, Firenze, Pistoia, Carrara e La Spezia.

La decisione è stata presa dal Tribunale di prevenzione su proposta del questore di Milano. Gli episodi contestati sono di adescamento e violenza sessuale a danno di ragazzine tra i 6 e i 14 anni, e anche di detenzione di materiale pedopornografico. Il curriculum criminale dell’uomo è datato! La prima denuncia risale al 1997, quando l’uomo era bagnino nella piscina di un albergo in Liguria dove, approfittando di un momento di distrazione dei genitori, abusò sessualmente di una bambina straniera. Negli anni successivi l’uomo ha lavorato come insegnante di educazione fisica in alcune scuole elementari della Toscana, dove ha avvicinato e circuito alcune sue alunne. Mostrava loro video con contenuti porno, tra cui riprese in cui si masturbava. In altre circostanza, con la scusa di mostrare loro il modo corretto di svolgere alcune esercizi di ginnastica, palpava le ragazzine.

Dopo essere stato condannato a otto anni di reclusione e all’interdizione dall’insegnamento e dall’impiego in qualsiasi struttura sportiva, l’uomo è rimasto in carcere fino al 2005. Una volta libero ha ripreso a delinquere. L’uomo infatti ha iniziato ad adescare le sue vittime via social. La sorveglianza speciale disposta contro di lui dal Tribunale di prevenzione prevede anche l’obbligo di soggiorno nel Comune di abituale residenza o dimora per tre anni. Nei suoi confronti sono state attivate anche le prescrizioni di mantenersi ad almeno 500 metri dai luoghi abitualmente frequentati da minorenni come asili, scuole, parchi giochi e impianti sportivi e di non comunicare con minori in nessun modo, nemmeno via social.