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Il no di Mauro Icardi e la rabbia dei tifosi: addio in estate

Il no di Mauro Icardi è perentorio. L’ex capitano non partirà per la trasferta in Germania di giovedì contro l’Eintracht Francoforte. Luciano Spalletti ha chiesto all’argentino come si sentisse e la disponibilità a tornare in gruppo. Mauro ha risposto di sentire ancora dolore. Pertanto si è tirato fuori dal prossimo impegno.

Il non di Mauro Icardi va avanti dal 9 febbraio. La fascia di capitano gli è stata tolta il 13. Da quel momento il giocatore ha addotto un cronico dolore al ginocchio. Quindi ha iniziato la fisioterapia ed è diventato indisponibile. L’assist che il club aveva fatto al giocatore chiedendogli di rientrare – anche se senza fascia – è stato per il momento rispedito al mittente.

Il no di Mauro Icardi: l’Inter non crede al giocatore

La società ritiene che il dolore sia tale da giustificare un’assenza dal campo. Mauro Icardi però non vuol sentire e va avanti per la sua strada verso una cessione estiva. L’argentino fa del discorso fascia un punto d’onore. Pretende una spiegazione ufficiale sulla questione da Steven Zhang. Chiede un colloquio con il presidente, che tornerà a Milano sul finire della prossima settimana, poco prima dal derby.

L’Inter si è quasi rassegnata a fare a meno del suo centravanti per tutto il resto della stagione. Se il marito di Wanda Nara sospetta che il club abbia già deciso di venderlo, farà di tutto per scegliere in prima persona la destinazione. Se al contrario l’Inter pensa che il calciatore abbia già un accordo per volare altrove, l’addio si concretizzerà solo a cifre convenienti per tutti. Altrimenti Mauro Icardi può rimanere ad Appiano fino alla scadenza del 2021. Non si può escludere del tutto che la vicenda possa spostarsi su altri binari, legali.

Il no di Mauro Icardi: la rabbia dei tifosi

Icardi dolorante, rientro lontano? I tifosi si scatenano sul web. “Tutto questo per la Juve? Sei…”. Lasciamo immaginare il seguito. C’è chi chiede di tenerlo fino al 2021 senza farlo giocare, chi di non pagargli lo stipendio. Certamente questa situazione non fa bene a nessuno: né alla società né al calciatore. Mauro Icardi potrebbe comportarsi come un professionista, giocare fino a fine campionato, poi chiedere la cessione.