Animali e Natura

Milano gattile comunale: spazio ai felini più difficili

Milano gattile comunale sempre più a misura di gatto. Presso la struttura è stato inaugurato, infatti, uno spazio dedicato ai felini più difficili. Oltre ad essere stati abbandonati sono più aggressivi. Il nuovo spazio è per i gattini che hanno difficoltà a socializzare. Per loro non è semplice essere adottati.

Sopra la reception è stata realizzato uno spazio da 25 metri quadrati. Un ambiente naturale con tanto di passerelle e ponti tibetani. Il tutto è progettato per consentire ai felini di guardare il mondo dall’alto. L’obiettivo è farli avvicinare all’uomo senza che si sentano minacciati. Tra tunnel, casette, tiragraffi, l’area protetta è pronta a dare ospitalità a 20 gattini.

La riabilitazione dei mici

“È stata pensata per la riabilitazione dei mici che hanno problemi motori, ma soprattutto comportamentali”. A spiegarlo è Manuela Michelazzi, direttrice sanitaria del Can-gattile. Questi animali “hanno bisogno di questo spazio per ritrovare confidenza con l’uomo, devono essere manipolati senza alcuna costrizione”. Questi amici a quattro zampe hanno subito un forte stress nell’ambiente dove sono vissuti. I mici vengono seguiti anche con diete specifiche per recuperare il peso forma. Grande cura viene prestata ai percorsi individuali con attenzioni e giochi.

Milano gattile comunale

Milano gattile comunale: i legami affettivi

Timidi e problematici. Sono i primi 12 gatti selezionati per la nuova area del gattile comunale milanese. Hanno abitato per lungo tempo nella casa di un accumulatore. Tra di loro c’è un legame affettivo. Tuttavia non sembrano avere empatia nei confronti dell’uomo.

A trascorrere molto tempo con loro è Franca Fasani. E’ una delle figure storiche del Gattile. Una donna straordinaria. Entra nella stanza più volte al giorno per dare da mangiare ai gattini. Accende la radio. Li invita al gioco. I loro nomi richiamano fiumi: Tamigi, Reno, Loira, Ural, Mississipi.

Un’altra figura molto importante è quella di Laura Borromeo. E’ la comportamentalista. “Per il benessere del gatto occorre dargli la possibilità di mettere in atto i comportamenti che avrebbe in natura. Per un gatto è fondamentale potersi arrampicare, stare in alto, perché così supervisiona il territorio e si sente sicuro. Il gatto è predatore ma è anche preda. Deve potersi nascondere e anche poter marcare il territorio (con le unghie) e scavare”. Un lavoro meticoloso, fatto di tanto amore.