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Docce pubbliche a Milano: nuovo bando

La Giunta Sala ha approvato le linee di indirizzo per l’affidamento del servizio delle docce pubbliche a Milano per 24 mesi, a partire indicativamente da novembre 2019. Il servizio era stato inizialmente progettato per rispondere alle esigenze di una popolazione che viveva in appartamenti carenti di servizi igienici. Invece oggi viene usato in prevalenza da persone con fragilità sociali e senza dimora, diverse centinaia al giorno.

Dal 2011, quando nelle due strutture comunali di via Pucci 3 e via Anselmo da Baggio 50 sono state erogate 30.678 docce, il numero di utenti e le prestazioni fornite sono considerevolmente aumentate. Si è arrivati ad 87.748 docce nel 2018. Per questo è fondamentale per l’Amministrazione continuare a mantenere il servizio per cui il contratto è in scadenza il prossimo 31 ottobre.

L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino sottolinea come “in questi anni abbiamo potenziato e continueremo a farlo i servizi per le persone con fragilità. Vogliamo farlo anche in questo caso, insistendo nel sostenere un servizio che è storicamente presente e ben funzionante in questa città. Facendo in modo che possano accedervi sempre più persone bisognose e affiancando agli obiettivi di natura igienico-sanitaria quelli di supporto sociale, grazie all’esperienza di personale sempre molto preparato”.

Docce pubbliche a Milano: le regole del bando

All’avviso pubblico potranno partecipare i soggetti che dimostreranno di avere pluriennale esperienza nella gestione di servizi per l’igiene personale e di contrasto alla grave emarginazione. Il vincitore del bando gestirà le due strutture comunali garantendo il servizio di reception, la vigilanza, la pulizia e la disinfezione delle docce aperte dal lunedì al sabato dalle 9 alle 16, la gestione organizzativa, la fornitura di prodotti per l’igiene e la manutenzione ordinaria.

L’aggiudicazione avverrà sulla base del criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa. Sarà attribuito sino ad un massimo di 70 punti per l’elemento qualitativo e fino a un massimo di 30 punti per l’offerta economica per la quale la base d’asta è fissata a 790.612,54 euro. Tra gli obiettivi anche quello di potenziare l’orientamento, con lo scopo di andare al di là della semplice erogazione di un servizio per l’igiene personale e indirizzare le persone più fragili verso i servizi sociali territoriali.