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Ecco come cambierà viale Monza

I cantieri dureranno per tutto settembre per realizzare l’ultimo tratto, quello di viale Monza, della pista ciclabile che il Comune ha immaginato per rendere più sostenibile il risveglio della città nel post coronavirus. È il tratto più lungo (4 km) e più delicato di quell’itinerario che lungo corso Venezia e Buenos Aires fa viaggiare quotidianamente 7 mila persone. Le bici non si muoveranno più in una corsia centrale, ma all’interno di quella che viene definita una bike lane sulla destra, al fianco delle auto parcheggiate in linea con il marciapiede. Il nuovo disegno segna una piccola rivoluzione soprattutto per il primo tratto di viale Monza, quello tra Loreto e i ponti della ferrovia. Con il bus 56 che per un pezzo del suo tragitto sarà spostato da via Padova a via Costa, per recuperare altri posteggi, e con la proposta sottoposta al vaglio del Municipio 2 di creare una Zona 30 a senso unico in via Giacosa, tra via Padova e via Rovereto.

Per capire come cambierà viale Monza bisogna ripartire proprio dai dati che accompagnano le slide del nuovo progetto: “In questa strada – spiega l’assessore Marco Granelli – c’è un incidente ogni tre giorni. Stiamo parlando di 1.083 incidenti dal 2011 a oggi, che hanno causato sei morti e, nell’ultimo biennio, 150 feriti all’anno, il 57 per cento utenti deboli”. Pedoni e ciclisti, certo, ma anche motociclisti. Scontri che, dicono ancora gli studi del Comune, vengono causati dalla velocità, ma anche dalle auto parcheggiate in modo “non regolare” a spina di pesce che escono in retromarcia. La nuova pista ciclabile sarà ancora creata soltanto con la vernice sull’asfalto, ma invece di tracciare una corsia al centro della carreggiata, gli operai disegneranno sulla destra una linea tratteggiata e valicabile dalle macchine che devono posteggiare.

È quella che si chiama bike lane e che è nata con l’ultimo decreto del governo. Nei tratti larghi dieci metri, ci saranno le auto in sosta in linea – 2,5 metri – , 50 centimetri di sicurezza per chi scende o apre lo sportello, due metri di corsia per le bici e cinque metri per i motori. Uno spazio “che permetterà a due auto di procedere affiancate senza creare problemi di traffico”, dice Granelli. Ma che in alcuni tratti del viale larghi 7,5 metri si restringerà a 3,5. E qui si torna al problema parcheggi che riguarda il tratto iniziale. Già oggi, in teoria le macchine dovrebbero sostare in linea con un’offerta regolare, tra Loreto e via Popoli Uniti, di 190 posti. Nella realtà, sistemandosi a spina di pesce e un po’ ovunque, ci sono 400 veicoli. Il piano prevede di arrivare a 318, recuperando stalli nelle vie limitrofe, tra via Padova (90) e Giacosa (30). Un’operazione possibile spostando la corsia preferenziale del bus da via Padova a via Costa e di conseguenza deviando tra via Giacosa e Loreto il tragitto della 56, e trasformando un pezzo di via Giacosa in senso unico.