Coca-Cola accende in piazza Duomo il Natale milanese
Il 2020 sarà un anno da dimenticare in fretta, nella speranza di lasciarci alle spalle presto il covid. Nonostante tutto è importante non perdere lo spirito delle feste ed in particolare del Natale. Sarà Coca-Cola ad accendere il Natale milanese. La multinazionale vestirà il tradizionale albero in piazza Duomo.
L’albero principale sarà tecnologico, colori rosso e bianco Coca-Cola e sarà circondato di alberi vivi più piccoli che poi verranno ri-piantati in città. Le luci saranno visibili da diverse zone di Milano, per comunicare anche a distanza l’energia viva del cuore meneghino. L’albero di piazza Duomo fa parte del Natale degli alberi, progettato da Marco Balich e donato alla città dalla Fondazione Bracco.
“Quest’anno abbiamo imparato a stare vicini anche quando siamo distanti” ha osservato Giuliana Mantovano, direttore marketing di Coca-Cola Italia. “L’albero di Natale in piazza Duomo vuole essere un simbolo per celebrare il cuore solidale della città e quanto oggi sia ancora più importante lo spirito di condivisione. Invitiamo tutti a unirsi a noi nel sostenere Banco Alimentare per rendere questo Natale speciale anche per chi ha bisogno”. “Quest’anno Banco Alimentare – ha aggiunto il presidente del Banco, Giovanni Bruno – è stato messo a dura prova dall’emergenza Covid-19 e dalle conseguenti misure di contenimento. Abbiamo moltiplicato gli sforzi per rispondere al bisogno delle persone in difficoltà, che sono cresciute in maniera esponenziale. La rinnovata collaborazione con Coca-Cola è, quindi, ancora più preziosa”.
Per Coca-Cola si tratta del quarto anno consecutivo al fianco della onlus, lo scopo è soccorrere chi ha più bisogno con un progetto che permetterà di raccogliere prodotti alimentari per almeno 2 milioni di pasti. Coca-Cola sarà partner del Banco anche in occasione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, in programma sabato 28 novembre, con un supporto logistico (truck brandizzato) che rafforzerà la logistica in un momento in cui le restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19 costringono a dover rinunciare all’aiuto di molti volontari.