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Ecco il progetto definitivo per la nuova biblioteca al quartiere Lorenteggio

La giunta comunale Sala ha approvato e finanziato il progetto definitivo per la nuova biblioteca al quartiere Lorenteggio, la struttura di via Odazio che sarà completamente messa a nuovo dopo un concorso internazionale che nel 2018 era stato vinto dal gruppo di architetti composto da Urtzi Grau, Jocelyn Froimovich, Stefano Rolla e Laura Signorelli.

“Abbiamo approvato e finanziato in giunta il progetto definitivo per la nuova Biblioteca al quartiere Lorenteggio” scrive su Facebook Filippo Del Corno, assessore alla cultura di palazzo Marino. “2000 mq pensati per le funzioni delle biblioteche del futuro, con ampie zone a scaffale aperto, spazi per laboratori e sale studio, zone dedicate ad attività espositive e incontri letterari, con soluzioni flessibili e adattabili alle diverse esigenze degli utenti”.

Il progetto per la nuova biblioteca era stato presentato nel 2018 sul sito degli architetti di Milano, che aveva ospitato il concorso. “Un edificio innovativo e sostenibile, caratterizzato da un’elegante struttura a campata che sfida il contesto circostante, polifunzionale e accessibile, pensato per le esigenze di grandi e bambini”, era stata la descrizione per il “disegno” vincitore.

La prima pianta è sviluppata ad archi, con l’obiettivo di estendere idealmente lo spazio pubblico all’interno della biblioteca, la seconda si sviluppa verso l’alto ed è ricoperta da ampie cupole che rendono gli spazi naturalmente luminosi – avevano spiegato gli architetti -. Al piano terra è prevista l’area Forum, con spazi gioco e lettura per bambini e famiglie, una sezione dedicata alla musica e ai nuovi media e un’ala per i giovani con postazioni internet. Al primo piano, invece, raggiungibile attraverso due scale e un ascensore, l’area Lab è dedicata agli spazi per la creatività e formazione, mentre l’area Lib comprende la sala studio e gli scaffali di narrativa e saggistica. Questa organizzazione assicura che i programmi possano funzionare in maniera indipendente, permettendo che ogni area possa restare aperta al pubblico anche quando le altre sono chiuse per mezzo di pannelli mobili”.

Il vero segreto vincente del progetto è stata la connessione studiata tra la biblioteca e il resto del quartiere. “Gli ampi archi del piano terra funzionano come un’infrastruttura urbana di uso pubblico e si aprono sulla grande area pubblica frontestante la biblioteca, dividendola idealmente in tre settori paralleli: una piazza che connette la vecchia biblioteca con il mercato comunale, un’area verde adatta ad ospitare attività come pic nic e cinema all’aperto, una zona di pertinenza della nuova struttura con aree gioco – avevano sottolineato i professionisti milanesi -. L’integrazione tra i tre settori è garantita dalla presenza di nuovi alberi, dalla ricollocazione di alcuni di quelli esistenti, dalla pavimentazione omogenea, dall’illuminazione e dall’arredo urbano”.