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Casa Alba: riparte il centro d’accoglienza per donne senza fissa dimora

Casa Alba è un nuovo luogo destinato agli ultimi a Milano, un posto dove farsi una doccia calda e dormire sui lettini nel grande open space che, per garantire il distanziamento, la parrocchia ha prestato come nuova sede del centro d’accoglienza per donne senza fissa dimora.

Casa Alba solge alla Barona, all’oratorio di Santa Bernadetta in via Boffalora. Da dieci anni qui accolgono le clochard, ma l’anno scorso il progetto, che si attiva nei mesi freddi dell’inverno, era saltato per mancanza di fondi. Quest’anno riparte rinnovato grazie al sostegno di Cig Arcigay Milano, che per la prima volta sostiene l’iniziativa con un contributo di 15 mila euro, e si affianca all’ampia rete di volontariato che da anni è attiva sul territorio, oltre che all’assessorato alle Politiche sociali del Comune che ha inserito il progetto nel suo Piano freddo.

“Tutto parte con il Pride 2020 – racconta il presidente di Cig Arcigay Milano Fabio Pellegatta – , nel momento difficile che stavamo e stiamo affrontando abbiamo voluto inserire un’attenzione sociale a problematiche diventate più palesi con il Covid. Così tra le azioni del Pride abbiamo inserito il Rainbow Social Fund, una raccolta fondi da adoperare in sostegno delle categorie più fragili. In quest’ottica, trovare dimora a donne senzatetto ci sembrava vicino alla nostra direttiva d’azione. E sostenere il progetto Casa Alba ci ha permesso di collaborare con tante entità, associazioni e cooperative di volontariato che hanno messo in rete esperienze e capacità diverse”.

Il Comune segnalerà i nomi delle ospiti mediante il database del Centro Sammartini. Prima dell’ammissione, faranno il tampone e, ad ogni ingresso, i volontari di Emergency eseguiranno un triage, per controllare la temperatura ed eventuali sintomi. Il centro dovrebbe restare attivo fino alla fine di marzo.