Medicina, Salute e Benessere

Medico del lavoro: una risorsa o un costo superfluo?

Il medico del lavoro è spesso visto come un costo dai datori di lavoro. Questa percezione è diffusa nelle piccole aziende come nelle grandi aziende, nei grandi centri come Milano come nei piccoli. Si tende, laddove possibile, a evitarne la nomina. L’espressione “laddove possibile” è necessaria, dal momento che il legislatore predispone l’obbligo per alcuni tipi di aziende, mentre per altre vi è possibilità di scelta.

In realtà, il medico di lavoro va considerato come una risorsa. E non solo per il lavoratore, come sarebbe logico, ma anche per il datore di lavoro e l’azienda. 

Per comprendere il reale significato di questa affermazione è necessario approfondire la figura del medico del lavoro e, soprattutto, i vantaggi che la sua attività comporta.

Cosa fa il medico del lavoro

Parlare del medico del lavoro in una prospettiva di analisi costi-benefici, significa parlare della medicina del lavoro di quanto costa e di chi la deve fare. Ovvero, del grado di professionalizzazione del medico. Più alto è il grado di professionalizzazione, più alti – in via presuntiva – sono i costi.

Ad ogni modo, la medicina del lavoro è quella branca della medicina che punta alla tutela del lavoratore nell’ambito dello svolgimento delle sue mansioni. Lo scopo è ridurre il rischio di infortuni e, soprattutto, di contrarre malattie professionali, ovvero patologie cagionate dall’attività lavorativa o dai fattori presenti e operanti nel luogo di lavoro. 

Di base, il medico del lavoro è un medico specializzato in materie attinenti quali medicina legale e delle assicurazioni, igiene e medicina preventiva etc. Anche i medici autorizzati alla “mera” docenza di queste materie possono ricoprire l’incarico di medico del lavoro.

Cosa fa nello specifico?

Di base, analizza i rischi connessi all’attività lavorativa e all’ambiente di lavoro. Sulla base di queste evidenze, redige un protocollo sanitario, il quale prevede visite specifiche per i dipendenti e stabilisce la frequenza con cui vanno realizzate.

Dopodiché, il medico del lavoro diventa pienamente “operativo” e svolge in prima persone le visite da lui stesso predisposte. Lo scopo è, per l’appunto, prevenire le malattie professionali e – per quanto possibile – gli infortuni. 

Il medico del lavoro svolge inoltre visite di idoneità in occasione delle assunzioni e per autorizzare il ritorno all’attività dopo un periodo di malattia. A seconda della disponibilità, può svolgere visite su richiesta del lavoratore, ovvero quando lamenta un disturbo, quindi al di fuori dei casi citati e di quanto stabilito dal protocollo. 

Dipende dalla disponibilità e dall’approccio del professionista stessa. Alcuni medici operanti nella zona di Milano si distinguono proprio per questo tratto, per la disponibilità nei confronti dei dipendenti. Tra questi spicca il dott. Augusto Bastianello, che tra l’altro nel suo sito personale spiega per filo e per segno le mansioni e i risvolti della medicina del lavoro. 

Nomina del medico del lavoro: i vantaggi per il datore di lavoro e l’azienda

La nomina del medico del lavoro è obbligatoria per alcune attività lavorative, in genere quelle che più delle altre espongono i lavoratori a problemi fisici: movimentazione del carico, esposizione ad agenti chimici, esposizione prolungata a fonti di rumore, esposizione continuata ai videoterminali  e molto altro ancora.

E gli altri, e le aziende non sottoposte all’obbligo? Ebbene, anche loro dovrebbero procedere alla nomina di un medico competente. Infatti, si rivela sempre una figura utile, se non necessaria. D’altronde, sono numerosi i vantaggi che la sua presenza comporta.

Rende l’ambiente di lavoro più sereno. Se i dipendenti sono seguiti da un medico del lavoro, si sentono tutelati. In qualche modo, avvertono l’azienda come una realtà che considera prioritaria la loro salute. Ciò influisce positivamente sul clima all’interno del luogo di lavoro e facilita le attività.

Mette al riparo dei cali di produttività. Al di là delle considerazioni etiche ed emotive, comunque fondamentali, la presenza del medico del lavoro previene i problemi della forza lavoro e i conseguenti cali di produttività. Insomma, è una garanzia per l’azienda nel suo complesso.Evita azioni risarcitorie. Può capitare che a seguito di un infortunio o di una malattia professionale, il lavoratore ponga in essere azioni risarcitorie nei confronti del datore di lavoro, andando oltre le garanzie della copertura assicurativa. Il medico del lavoro riduce il rischio che emergano problemi fisici, e le conseguenti (ed eventuali) pretese risarcitorie.