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Grafia dialetti lombardi: utile per tramandarli a generazioni future

Una corretta grafia per i dialetti lombardi, obiettivo: poter realmente confrontare ‘parlate’ molto differenti tra loro. Questo uno dei temi al centro del dibattito a Palazzo Lombardia. L’incontro sulla grafia degli idiomi lombardi è stato promosso da Regione Lombardia. In collaborazione con il Centro regionale Culture Lombarde di Busto Arsizio.

L’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, ha aperto i lavori sottolineando quanto “sia importante concentrarsi sulla grafia perché finora il dialetto è stato tramandato prevalentemente per via orale”. “È infatti comprovato da studi scientifici – aggiunge Galli – che attraverso la trasmissione orale il dialetto si va a perdere. Trasmetterlo per iscritto significa tutelarlo”. “Si tratta di un argomento strettamente legato all’autonomia politica, amministrativa e culturale. Penso, per esempio, alla Spagna che da quando ha costituzionalizzato gli idiomi locali è partita con il processo di federo-regionalizzazione. Processo che l’ha quindi portata ad essere uno Stato fortemente decentrato” conclude Galli.

L’evento è stato moderato da Andrea Rognoni, direttore del Centro. Hanno relazionato Marco Tamburelli, dell’Università di Bangor, Galles, sul ‘La questione ortografica: quale soluzione per la lingua lombarda’, Manuele Miola, dell’Università di Bologna su ‘Una, nessuna, centomila ortografie lombarde? Qualche riflessione a partire dai siti web’. Infine Lissander Brasca, ricercatore di linguistica dell’Università di Bangor, Galles. Tema ‘Scriver Lombard, un’ortografia polinomico-locale per la lingua lombarda’.