La Confai sostiene la strategia forestale lombarda
“La crescita della superficie boschiva verificatasi in Lombardia negli ultimi anni dev’essere accompagnata da un progressivo consolidamento della strategia forestale regionale in atto, alla quale occorre dare continuità con la nuova programmazione della Pac, puntando ad un progressivo potenziamento della filiera bosco-legno-energia”. Cosí Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, organizzazioni appartenenti alla rete nazionale di CAI Agromec, ha commentato l’ingresso in una prima fase operativa dei progetti territoriali finanziati dalla Regione Lombardia nel dicembre 2022 al fine di promuovere interventi di prevenzione dei danni alle foreste causati da calamità naturali, incendi ed eventi climatici avversi. Nell’occasione, lo ricordiamo, la giunta regionale aveva stanziato complessivamente un totale di 10,3 milioni di euro, ripartiti tra 7 realtà provinciali.
“Al territorio della provincia di Bergamo, che si caratterizza per la presenza di circa 110.000 ettari di superficie boschiva – ricorda il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – sono stati assegnati 10 progetti, finanziati con circa il 10% dello stanziamento regionale globale. Tali fondi sono stati assegnati a Comunità Montane e Consorzi Forestali, enti che si distinguono per il tentativo costante di promuovere una gestione organica del territorio coperto dai boschi, nonostante i limiti imposti da un’eccessiva parcellizzazione delle proprietà forestali”.
L’auspicio dell’associazione che riunisce imprese agromeccaniche e agricole è che, con il nuovo ciclo della politica agricola comune, si possa potenziare ulteriormente la strategia lombarda per il comparto, sulla quale il giudizio è fino ad ora positivo. “Le nostre imprese sono disponibili ad investire in un progetto globale che potenzi la filiera in un’ottica di sempre maggiore professionalizzazione degli interventi effettuati – dichiara Sandro Cappellini, consulente organizzativo di Confai Lombardia -. A questo riguardo è necessario investire senza indugi risorse pubbliche e private in tecnologia e innovazione, mettendo in sinergia le azioni volte al prelievo legnoso, le tecniche di difesa ambientale ed una concreta politica energetica”.