Approvato il Bilancio di previsione 2023-2025 del Comune di Milano
L’Aula di Palazzo Marino ha approvato il Bilancio di previsione 2023-2025 del Comune di Milano. Con il voto dell’Assemblea degli eletti – 27 a favore e 14 contrari – si conclude l’iter della manovra, avviato con le linee d’indirizzo presentate in Giunta lo scorso dicembre dall’assessore al Bilancio Emmanuel Conte e proseguito con quindici commissioni istruttorie, fino alla presentazione in aula il 27 febbraio scorso. L’approvazione, che giunge ampiamente nei tempi stabiliti dalla legge (30 aprile), evita all’Ente l’esercizio in dodicesimi e garantisce continuità al piano di investimenti legato ai fondi PNRR, pari a circa un miliardo.
“Nel contesto di crisi in cui ci troviamo – spiega Conte – le grandi città come Milano sono chiamate ad un esercizio di resilienza e a promuovere un nuovo modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità finanziaria, ambientale e sociale, che sia competitivo ed integrativo allo stesso tempo. Il documento che approviamo oggi è una sintesi di scelte che tengono conto del contesto di difficoltà, ma sostiene una visione alta, anche se realistica, della città: un progetto di Città europea, sempre più giusta e in cui la qualità della vita non sia solo prerogativa di pochi, bensì in cui tutti, in particolare i più deboli, le donne, i giovani e i discriminati, abbiano lo stesso diritto di far parte di questa comunità in termini di casa, lavoro e opportunità. Ridurre le disuguaglianze non è solo un obiettivo etico, ma anche una condizione per la crescita”. Per la parte in conto capitale, trovano spazio nel bilancio triennale 4,85 miliardi di investimenti, di cui 1,9 miliardi dalla prima annualità del Piano delle opere.
Per la parte corrente, gli equilibri di bilancio per il 2023 sono fissati a 3 miliardi e 594 milioni, in incremento di 22 milioni rispetto al preventivo 2022 e di 248 milioni rispetto al 2017. A fronte di una diminuzione delle entrate da trasferimenti statali pari a 51 milioni (dai 678 milioni del 2022 a 627 milioni), il pareggio finanziario viene garantito da risorse proprie e da misure straordinarie come l’utilizzo di 140 milioni di proventi da alienazione immobiliare, dalla rimodulazione di 1,5 miliardi del debito e da un miglioramento della programmazione e del contenimento della spesa. I principali capitoli rigidi di spesa si attestano a 878,4 milioni per il trasporto pubblico locale, a 673,6 milioni per la retribuzione del personale, a 291 milioni per il servizio di AMSA, mentre tre voci di incremento gravano sui conti del Comune per un impatto complessivo di circa 100 milioni: 27 milioni per i rincari di energia e gas (coperti da aiuti statali per 9,3 milioni), 18 milioni per l’aumento dei tassi di interesse sui nuovi mutui, 42,5 milioni per il canone di concessione della nuova metropolitana M4, che diventerà di 100 milioni nel 2025.
“Sono elementi di confronto con il Governo – prosegue Conte – in uno spirito di dialettica franca e di cooperazione leale, per stimolare una riforma della finanza degli enti locali che tenga conto del ruolo dei comuni e di quelli grandi come Milano, che investono in infrastrutture al servizio non dei soli milanesi. Servono regole specifiche per comuni virtuosi che devono essere messi in condizione di programmare la spesa tenendo anche conto degli oneri di gestione futuri. Se si vogliono usare i grandi centri come motore di sviluppo dell’Italia sarà necessario strutturare insieme dei meccanismi di compensazione”.
Sul lato delle entrate, considerati i buoni dati dell’ultima parte del 2022, si prevede un incremento degli introiti dalla tassa di soggiorno (da 35 a 55 milioni), dall’Addizionale IRPEF (da 195 a 210 milioni), dai proventi del trasporto pubblico locale (dai 320 milioni del 2022 a 395 milioni) e dai dividendi delle società partecipate, previsti a 95,8 milioni rispetto ai 72,5 del 2022.
“Il Comune di Milano – commenta Conte – garantisce un’elevata quantità e qualità di servizi facendo leva sulla propria autonomia finanziaria, con entrate tributarie ed extra tributarie che coprono più dell’80% del bilancio corrente. Il contesto attuale ci ha costretto ad una sofferta ricomposizione della spesa netta di tutti gli assessorati per garantire con priorità i servizi e le funzioni fondamentali. Con coerenza e responsabilità porteremo avanti la nostra azione di riequilibrio dei conti, che devono essere sempre più improntati alla flessibilità”.