Economia e Finanza

Dichiarazione dei redditi e donazione 5×1000

Effettuare la donazione del cinque per mille è possibile anche nel caso in cui non si compili la dichiarazione dei redditi. Per procedere in tal senso è necessario far riferimento alla scheda integrativa per il cinque per mille che è presente nella Certificazione Unica e che deve essere messa in busta chiusa, sulla quale va riportata la dicitura “Scelta per la destinazione del 5×1000 dell’IRPEF” insieme con i dati del contribuente (nome, cognome e codice fiscale). Ma a chi bisogna consegnare la busta? O in banca o in un ufficio postale (in questo caso il servizio è gratuito). Nel caso in cui ci si affidi a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica, come per esempio un Caf o un commercialista, l’erogazione del servizio può essere correlata all’erogazione di un compenso. Nulla vieta, comunque, di utilizzare in prima persona i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, ovviamente a condizione che si sia abilitati.

Il cinque per mille, il due per mille e l’otto per mille

Ma che cosa cambia tra la donazione cinque per mille, il due per mille e l’otto per mille? Vediamo solo subito. Il due per mille permette ai contribuenti di devolvere una parte della propria Irpef (per la precisione, lo 0.2%) a una tra le forze politiche che sono registrate nell’apposito elenco e che, quindi, hanno chiesto di poter usufruire della ripartizione; in alternativa il due per mille può essere destinato anche a un’associazione culturale. Nel caso in cui il contribuente non effetti alcuna scelta, il due per mille viene destinato in automatico e per intero allo Stato italiano. Per quel che riguarda l’otto per mille, invece, si tratta di una quota dell’Irpef (lo 0.8%), che viene donato a una confessione religiosa: per esempio la chiesa cattolica, l’unione buddista, le comunità ebraiche, e così via. In alternativa si può versare l’otto per mille allo Stato. A differenza di quel che succede per il due per mille, in questo caso se non si compie una scelta precisa l’otto per mille non finisce allo Stato, ma viene ripartito fra le diverse confessioni religiose in maniera proporzionale alle scelte compiute da tutti gli altri contribuenti.

E il cinque per mille?

Arriviamo infine al cinque per mille, che permette di devolvere una quota della propria Irpef (lo 0.5%) a un’organizzazione di utilità sociale. Nel caso in cui nessuna scelta venga compiuta in tal senso, il cinque per mille finisce nelle casse dello Stato.

Il cinque per mille e le altre misure

In sostanza, tramite il cinque per mille si ha la possibilità di sostenere la ricerca scientifica, le associazioni o gli enti no profit. Il due per mille, invece, permette di sostenere i partiti politici o le associazioni culturali, a condizioni che siano registrati in una lista dedicata. L’otto per mille, infine, offre l’opportunità di sostenere credi e confessioni religiose. Le tre misure sono complementari l’una rispetto all’altra, nel senso che non si escludono a vicenda, dal momento che hanno uno scopo differente.

Medici Senza Frontiere e il cinque per mille

Medici Senza Frontiere è una delle realtà a cui si può devolvere il proprio cinque per mille: un’organizzazione conosciuta in tutto il mondo per la sua imparzialità e soprattutto per il suo impegno profuso nel prestare cura e assistenza sanitaria a uomini, donne e bambini. Vale la pena di ricordare, fra l’altro, che ogni ente beneficiario del cinque per mille è obbligato a rendicontare con precisione e trasparenza le modalità di utilizzo degli importi che sono stati ricevuti attraverso questa misura.