Holter ecg – perchè e come si fa
Molte persone purtroppo a volte, nonostante fino a quel momento, hanno goduto di un’ottima salute si rendono conto che c’è qualcosa che non va perché iniziano ad accusare sintomi strani, che potrebbero essere collegati all’apparato cardiocircolatorio manifestarsi, spesso come semplice stanchezza della quale però non si riesce a capire l’origine.
In questi casi gli esperti consigliano di fare un holter ECG e cioè un elettrocardiogramma eseguito all’interno dello studio di un cardiologo specializzato.
Lo possiamo considerare senza esagerare come uno di quegli esami che possono salvarci la vita e che potremmo anche rimpiangere di avere sottovalutato. In genere l’elettrocardiogramma è uno di quegli esami prescritti dal cardiologo quasi sempre perché si tratta dell’esame base, utile per valutare la salute generale dell’apparato cardiocircolatorio del paziente.
Giusto per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo immaginare che un elettrocardiogramma funzioni un po’ come gli esami del sangue che vengono prescritti spesso dal medico di base che ha bisogno di capire la salute generale del suo paziente.
Così come sanno tutte quelle persone che lo hanno fatto almeno una volta nella vita, e ovviamente sono tantissime appunto perché parliamo di un esame basico, si tratta di un esame assolutamente indolore e anche piuttosto rapido nella sua esecuzione.
Quindi è uno di quegli esami che provocano meno problemi e meno paure a una persona e che spesso in questi casi viene eseguito dentro lo studio di un cardiologo e cioè quello specialista che diventa il punto di riferimento per quelle persone che hanno patologie cardiovascolari, o che comunque hanno dei sintomi che sarebbero pensare a questo.
In queste situazioni è proprio il medico curante che indirizza il suo paziente verso il cardiologo proprio per togliersi dei dubbi, per intervenire eventualmente in anticipo.
A cosa serve nello specifico
Nello specifico parliamo quindi di un esame diagnostico che consente di registrare l’attività elettrica del cuore per un periodo di 24 o 48 ore e si chiama Holter, semplicemente perché è un nome che deriva dalla persona che ha ideato questo esame cioè dall’americano Norman Holter.
Nell’epoca moderna per similitudine la maggior parte degli esami che servono per registrare per un tempo abbastanza lungo una qualunque attività del corpo umano vengono chiamati proprio Holter.
Un esempio in tal senso è l’Holter EEG e cioè quello legato alla registrazione dell’attività elettrica cerebrale oppure detto anche elettroencefalogramma. Abbiamo anche l’holter pressorio che serve per registrare la pressione arteriosa.
però tornando al holter diciamo che si tratta di un esame richiesto dal cardiologo medico per valutare il ritmo cardiaco o eventualmente anche la presenza di aritmie cardiache come per esempio le extrasistoli, che danno origine a un sintomo molto frequente e cioè quello che si chiama in gergo tuffa al cuore, oppure mancanza momentanea di battito cardiaco, o ancora palpitazione.
Parliamo di un esame che riesce a valutare non solo la presenza di questi battiti anomali ma anche la tipologia perché potrebbero essere ventricolari o sopra ventricolari oltre che il loro esatto numero, e soprattutto la distribuzione nei più giorni successivi, nonché la tendenza eventualmente di aggregarsi formando delle aritmie che sono un po’ più complesse.