Cultura e Società

Antonia Pansini trascinata per decine di metri, dall’angolo con via San Mamete e lungo l’asfalto di via Trasimeno

Una morte orribile per Antonia Pansini. La donna di 75 anni è stata trascinata per decine di metri, dall’angolo con via San Mamete e lungo l’asfalto di via Trasimeno. Nina Pansini ha urlato disperata: “Fermatevi! Fermatevi!”. Ma il guidatore del camion compattatore Amsa non ha sentito le urla di disperazione. L’operaio stava ultimando il suo giro di pulizie. “Non mi sono accorto di nulla” ha dichiarato l’addetto. “Ho sentito un rumore e poi ho visto dalla telecamera posteriore”. I tentativi di rianimare la signora Nina sono apparsi disperati. Quando la Pasini è giunta al pronto soccorso del San Raffaele era già in arresto cardiaco.

È morta poco dopo. Con lei salgono a sei i pedoni uccisi per strada a Milano nel 2023. Erano in due a bordo del compattatore Amsa e il guidatore, un operaio esperto, è rimasto per tutta la mattina in via Trasimeno con gli agenti della Polizia locale arrivati per i rilievi. Ha raccontato di avere preso la svolta obbligatoria a sinistra da via San Mamete e di non avere visto la settantenne, né sul marciapiede né dagli specchietti. Lo stesso la sua collega.

L’azienda in una nota stampa “esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della cittadina coinvolta”, aggiungendo di essersi “messa a disposizione delle autorità competenti per contribuire a chiarire ogni aspetto dell’accaduto”.

Antonia Pansini era nata a Molfetta il 6 gennaio 1948 e si era trasferita giovane a Milano, dove aveva lavorato come guardarobiera alla clinica Macedonio Melloni sino alla pensione. Tre anni fa aveva perso il marito ex ferroviere. Aveva due figlie e due nipoti. Tutti la conoscevano nel quartiere Adriano. Era uscita per il suo giro di commissioni.