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In Serie A si torna a parlare di riforma del campionato

Una Serie A extra large a 20 squadre non piace a tutti, in particolare ai top club. Anche gli operatori del mondo delle scommesse online preferirebbero una Serie A più compatta e quindi con gare di maggiore valore su cui scommettere. Infatti leggendo la recensione di 22bet offerta da sitiscommesse24 si comprende quanto il prodotto calcio italiano piaccia ai bookmaker italiani ed esteri, ma in termini di valore è al momento inferiore ad altri campionati, ad iniziare da quello inglese. Ad incidere non soltanto i format, ma anche i ritardi in materia di impiantistica e di investimenti nel complesso. Dall’altro canto le tv commerciali apprezzano una Serie A a 20 squadre che offre più partite da trasmettere ed amplia il bacino d’utenza coinvolgendo anche realtà medio piccole.

Ma quali sono le posizioni all’interno della Serie A sulla riforma del campionato? Sono molto distanti. Si fronteggiano due schieramenti. Le grandi vorrebbero ridurre a 18 il numero delle formazioni. Invece le medio piccole, che sono la maggioranza, sono propense a mantenere l’attuale format a 20. Sono due punti di vista inconciliabili. A breve è difficile ottenere la maggioranza qualificata (14 voti) per esprimere la posizione della Lega Serie A. Infatti serve convocare un’assemblea e mettere l’argomento all’ordine del giorno. Ma intanto il fatto che se ne parla significa che qualcosa si muove.

Gabriele Gravina, numero uno della Federcalcio , ha ribadito la necessità di riformare il calcio italiano e nell’ultimo Consiglio federale ha accelerato mettendo nero su bianco le tappe e fissando una data precisa, quella dell’assemblea straordinaria dell’11 marzo. Senza un accordo tra le componenti, sarà tolto l’obbligo d’intesa, che consente alle singole componenti di bloccare la riforma. A quel punto si potrà procedere.

Non tutto però può essere ridotto solo al numero dei club professionisti in Italia (100). Sono numeri esagerati rispetto alle altre Federazioni europee ma in generale il calcio italiano è in crisi e ha impianti vecchi. Una modifica del format di Serie A impatterebbe anche sui campionati minori, sulle retrocessioni e su tutto il sistema calcio.

Le grandi della Serie A puntano al taglio da 20 a 18 delle partecipanti in vista anche della riforma delle coppe europee, con l’aumento delle gare nella fase a gironi della Champions League. Inoltre è nato il Mondiale per club a 32 partecipanti (si parte dall’estate 2025). Il calendario non ha più finestre libere complici gli impegni delle Nazionali, anche in virtù della Nations League.

Le big di Serie A evidenziano che sia la Ligue 1 sia la Bundesliga sono già a 18 squadre. Le medio piccole, che inevitabilmente avrebbero due posti in meno sono contrarie, ribadiscono che la Premier League e la Liga sono a 20 e tagliare le partecipanti alla A farebbe perdere di valore al prodotto in fase di vendita dei diritti tv. Trovare un punto d’intesa diverso non sarà semplice.