Per rallentare il declino cognitivo nell’anziano, la migliore arma è l’attività fisica
È possibile rallentare il declino cognitivo nell’anziano. In base a recenti studi si può fare. Infatti i neuroni, a tutte le età, possono rigenerarsi. Basta praticare in modo costante attività fisica e il modo migliore per gli anziani è camminare. Maggiore è l’attività fisica e maggiore è il rimodellamento della “materia bianca”. Quindi camminare migliora le performance cognitive e rallenta il progressivo processo di deterioramento che avviene con il passare degli anni. È quanto emerge da un autorevole studio ospitato su NeuroImage.
Grazie al neuroimaging è possibile indagare nel dettaglio le strutture del corpo grazie ad immagini sempre più precise. Oggi, grazie all’innovazione tecnologia, si può monitorare in real time l’evoluzione delle diverse componenti cellulari all’interno dello spazio in cui sono. È stato dimostrato che anche negli individui adulti avviene la neurogenesi. Diversi studi hanno dimostrato, sia in modelli animali sia nell’uomo, che ciò avviene soprattutto grazie all’attività fisica. Ma questi studi si sono sempre concentrati sulla “materia grigia”. Meno invece sulla “materia bianca”, l’insieme di assoni dei neuroni, riuniti in fasci, che uniscono l’encefalo e il midollo spinale. Una componente molto delicata la cui perdita è associata in via principale al declino cognitivo tipico degli anziani. Lo studio pubblicato su NeuroImage ha indagato nel dettaglio la capacità dell’attività fisica nell’influenzare la neurogenesi della “materia bianca”.
L’analisi ha riguardato un gruppo di 250 anziani sedentari ma senza particolari patologie. Sono state analizzate le capacità congnitive e le caratteristiche cerebrali impiegando dei test di memoria e una particolare forma di risonanza magnetica capace di focalizzare il dettaglio delle componenti cerebrali. Gli individui sottoposti al test sono stati divisi in diversi gruppi: uno ha iniziato un programma di stretching e allenamento per l’equilibrio tre volte alla settimana. Un altro ha iniziato a camminare insieme tre volte a settimana, a passo svelto, per 40 minuti. Il terzo ha seguito un corso di ballo, incontrandosi tre volte a settimana. Dopo sei mesi tutte le persone sono state valutate mediante le due metodiche. L’ultimo ha continuato a vivere senza particolari indicazioni. Dalle analisi è emerso che nel gruppo dei “camminatori” e dei “ballerini” le capacità aerobiche erano migliorate. Ma la novità riguarda la “materia bianca”. Infatti in questi gruppi risultava rinnovata e, per quanto riguarda le capacità cognitive monitorate attraverso test di memoria, queste erano migliorate solo nel gruppo dei “camminatori”. Per contro, nel gruppo di controllo, il declino congnitivo e la riduzione della “materia bianca” è risultato significativo rispetto agli altri gruppi.