Calcio ed economia, cresce il volume d’affari: 11,3 miliardi di euro di PIL
L’impatto del mondo del calcio sull’economia italiana ha superato la quota degli 11 miliardi di euro di Prodotto Interno Lordo, creando ogni anno circa 130 mila unità lavorative.
Come si legge su Gamingreport.it, che si è occupata dell’analisi di una serie di studi sul fenomeno in Italia, il calcio vanta una filiera vastissima e un pubblico che non è mai stato così ampio, anche grazie al digitale e ai social: il 66% della popolazione italiana over 14 è tifoso, vale a dire quasi 34 milioni di persone, alle quali devono esseri aggiunti i 300 milioni di seguaci sui social e le oltre 2,5 miliardi visualizzazioni su YouTube. Risultato? Un pubblico enorme, che crea profitto e fa girare l’economia.
I numeri del betting legato al calcio
Quando si parla di filiera calcio spesso si lascia in secondo piano l’impatto che questo sport ha su tanti altri settori secondari. Basti pensare alla ricezione turistica, alla ristorazione, alla mobilità, ai trasporti. La redazione di Gamingreport.it ha parlato anche in modo più approfondito della relazione con il betting. Nel 2023 sono state registrate cifre record per le scommesse, con la raccolta del calcio che ha superato i 14 miliardi e 800 milioni di euro, traducibili in un gettito erariale da più di 371 milioni, un dato superiore di ben 7 volte rispetto al 2006.
Tra contributo erariale e sponsorizzazioni
Ovviamente a trainare il comparto non può che essere la Serie A: da sola infatti fornisce il 68% del contributo erariale da betting, davanti a calcio estero (2,8 miliardi) Serie B (2,1 miliardi) e Serie C (966 milioni). “Nella stagione sportiva 2022-2023 – ha spiegato Federico Mussi, partner di PwC – il valore della produzione aggregata del calcio professionistico è aumentato del 24% rispetto alla stagione precedente, raggiungendo 4,3 miliardi di euro rispetto ai 3,4 della stagione precedente. Questo risultato è stato positivamente influenzato dalle eccellenti performance sportive di diversi club italiani nelle competizioni europee, che hanno contribuito all’aumento dei ricavi provenienti dai diritti televisivi, da ticketing, da sponsor e attività commerciali”.
Una visibilità che si traduce innanzitutto in accordi commerciali: sono più di 4 mila le partnership messe in campo, di cui il 25% di provenienza estera e soprattutto dal settore dei servizi e della consulenza. In giro per l’Europa, inoltre, sono stati rilasciati 59 Stadium Naming Rights, ovvero i diritti sul nome dello stadio di proprietà, mentre 143 club hanno deciso anche di provare la frontiera eSports.
L’indotto turistico: sfiorata quota 1 miliardo
Altri numeri significativi arrivano dall’indotto turistico derivato dal calcio. L’analisi effettuato da Gamingreport.it ha spiegato anche le ricadute prodotte dai consumi dei tifosi per quanto riguarda le competizioni disputate in Italia. Come avevamo già citato prima, i costi sostenuti per l’alloggio, il trasporto, la ristorazione ma anche lo shopping, il merchandising e tanto altro sono una voce importantissima nell’indotto del calcio e, secondo il report, ammontano a 975 milioni di euro, per un impatto di 21 mila Unità Lavorative Annuali.
È così che il calcio contribuisce alla ripresa economia del nostro paese. È così che il calcio si ritaglia una fetta sempre più importante all’interno della nostra economia. Eppure, quelli che di cui abbiamo parlato sono numeri che potrebbero essere anche più alti. Lo ha ricordato Gravina: “I dati negativi riguardano il profilo economico-finanziario, laddove, seppur con segnali più incoraggianti rispetto agli ultimi anni, persiste una situazione molto delicata”. Chissà dove potrà arrivare il calcio dopo aver messo i conti in ordine.