Cultura e Società

Alda Merini in mostra a Milano

Alda Merini è in versione inedita in mostra a Milano. “Letto divino. Alda Merini mai vista: foto, manoscritti e libri” è in programma alla libreria Pontremoli dal 21 marzo. L’inaugurazione coincide con la giornata internazionale della Poesia e anche con il compleanno della poetessa morta nel 2009.

Alda Merini inedita

L’esposizione fa parte del palinsesto che la città dedica al Novecento italiano. In essa trovano spazio tutta la sua produzione editoriale, incluse le edizioni che la stessa Merini costruiva. La poetessa le batteva a macchina i testi, poi facendoli fotocopiare e rilegare. La mostra si compone di 40 scatti degli anni Ottanta curati da Giuseppe Nicoloro. Ma anche di manoscritti e una selezione degli aforismi editi da Pulcino Elefante.

La mostra gratuita è patrocinata dal Comune di Milano. Sarà visibile fino al 14 aprile, mentre dal 19 la libreria ospiterà l’esposizione Ritratti d’artista con 40 foto scattate da Giovanna Biondi a grandi personaggi dell’arte, da Arnaldo Pomodoro a Ugo Nespolo a Michele Cascella.

Alda Merini: milanese doc

Minore di tre fratelli, la futura poetessa frequenta le scuole professionali all’Istituto “Laura Solera Mantegazza”. Chiede l’ammissione presso il liceo Manzoni, ma non supera la prova di italiano. Spinta da Giacinto Spagnoletti, suo scopritore, esordisce come autrice a soli 15 anni anni. Spagnoletti sarà il primo a pubblicare un suo lavoro, nel 1950: nella “Antologia della poesia italiana 1909-1949” compaiono le sue poesie “Il gobbo” e “Luce”.

Nel 1947 incontra quelle che definirà come “prime ombre della sua mente”. Viene internata per un mese all’ospedale psichiatrico di Villa Turno. Nel 1951, anche su suggerimento di Eugenio Montale, l’editore Scheiwiller stampa due poesie inedite di Alda Merini in “Poetesse del Novecento”.

In questo periodo frequenta Salvatore Quasimodo. Sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano, nel 1953. Esce poi il primo volume di versi intitolato “La presenza di Orfeo”. Due anni dopo pubblica “Nozze Romane” e “Paura di Dio”. Sempre nel 1955 nasce la primogenita Emanuela. Al medico pediatra dedica la raccolta “Tu sei Pietro” (pubblicata nel 1961).

La poetessa inizia poi un triste periodo di silenzio e di isolamento. Viene internata al “Paolo Pini” fino al 1972, periodo durante il quale non manca  di tornare in famiglia, e durante il quale nascono altre tre figlie (Barbara, Flavia e Simonetta). Dopo alternati periodi di salute e malattia, che durano fino al 1979, la Merini torna a scrivere. Lo fa con testi intensi e drammatici. In essi ci sono le sue sconvolgenti esperienze al manicomio. I testi sono raccolti in “La Terra Santa”, pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1984.

Alda Merini: il secondo matrimonio

Nel 1981 muore il marito. Rimasta sola, la Merini dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles. Inizia a comunicare al telefono con il poeta Michele Pierri che aveva dimostrato numerosi apprezzamenti sui suoi lavori. I due si sposano nel 1983. La scrittrice si trasferisce a Taranto dove rimarrà tre anni. In questi anni scrive le venti “poesie-ritratti” de “La gazza ladra” (1985) oltre ad alcuni testi per il marito. A Taranto porta a termine anche “L’altra verità. Diario di una diversa”, suo primo libro in prosa.

Dopo aver nuovamente sperimentato gli orrori del manicomio, questa volta a Taranto, torna a Milano nel 1986. Si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedicherà più di un lavoro. Dal punto di vista letterario questi sono anni molto produttivi. Negli anni, diverse pubblicazioni consolideranno il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice.

Alda Merini: i premi

Corre l’anno 1993 quando la Merini riceve il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia, come altri grandi letterati contemporanei prima di lei, tra i quali Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini. Nel 1996 le viene assegnato il “Premio Viareggio” per il volume “La vita facile”; l’anno seguente riceve il “Premio Procida-Elsa Morante”.

Nel 2002 viene pubblicato da Salani un piccolo volume dal titolo “Folle, folle, folle d’amore per te”, con un pensiero di Roberto Vecchioni il quale nel 1999 aveva scritto “Canzone per Alda Merini”. L’anno seguente la “Einaudi Stile Libero” pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo “Più bella della poesia è stata la mia vita”.

Nel febbraio del 2004 Alda Merini viene ricoverata all’Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Un amico della scrittrice chiede aiuto economico con un appello che le farà ricevere da tutta Italia, e-mail a suo sostegno. La scrittrice ritornerà successivamente nella sua casa di Porta Ticinese. Nel 2004 esce un disco che contiene undici brani cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini.

Il suo ultimo lavoro è datato 2006: Alda Merini si avvicina al genere noir con “La nera novella” (Rizzoli). Alda Merini muore a Milano il giorno 1 novembre 2009 nel reparto di oncologia dell’ospedale San Paolo a causa di un tumore osseo.

In memoria della sua persona e della sua opera, le figlie Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta, hanno dato vita al sito aldamerini.it, un’antologia in ricordo della poetessa, un elogio all’ape furibonda, alla sua figura di scrittrice e madre. Nel 2016, in occasione della ricorrenza della sua nascita, Google le ha dedicato un logo.