Milano allestimento unico nel Cenacolo dal 13 ottobre
Cenacolo ancora più protagonista da ottobre. Visite più lunghe nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie dall’autunno 2018. Sono previsti 20 minuti per i gruppi di turisti, fino a trenta per gli studiosi. Dal 13 ottobre, per tre mesi, il Cenacolo ospita un allestimento unico nel suo genere.
Cenacolo: esposizione
Saranno esposti ai piedi del grande dipinto dieci bozzetti originali preparatori per l’Ultima Cena. Il prestito è della Regina Elisabetta II. Escono dalla Royal Collection, dal Castello di Windsor. Sette fogli preparatori sono di mano di Leonardo Da Vinci. Tre disegni invece sono dei suoi allievi, Cesare da Sesto e Francesco Melzi. È il contributo con cui il Polo museale lombardo fa partire le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte del maestro. I visitatori non pagheranno nulla in più, la mostra non prevede costi aggiuntivi ma è un nostro omaggio a Leonardo. A spiegarlo alla stampa è Stefano L’Occaso, direttore del Polo museale.
L’Ultima Cena
Sono dei tesori preziosi, tra i pochi superstiti riguardanti l’Ultima Cena, la cui genesi fu “travagliata”. Nei bozzetti nelle teche si troveranno la testa di Giacomo, di Simone e di Bartolomeo e la sua mano sinistra, così come il braccio destro di Pietro. Si potrà ripercorrere la tecnica di Leonardo che dal disegno a inchiostro passa alla matita nera e poi alla rossa.
Cenacolo di Ludovico il Moro
Da Vinci ricevette la commissione per l’Ultima Cena da Ludovico il Moro nel 1494. Vi lavorò per quattro anni. Ma si conserva un numero limitato di Studi di Leonardo per il Cenacolo. Infatti il lavoro preparatorio per il grande dipinto, a tempera grassa, sulla parete del refettorio del convento adiacente alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, è poco documentato. La fase dell’Ultima Cena non è caratterizzata dalla ricerca anatomica. Le figure dipinte sono coperte da ampie vesti che ne nascondono la struttura. Martin Clayton, responsabile della collezione Windsor, spiega che “i 550 disegni di Leonardo conservati nelle Collezioni Reali inglesi sono tra i suoi tesori più preziosi”. Il prezioso materiale è giunto a Londra sotto Carlo II, 350 anni fa.