Come cambiano gli ospedali a Milano da qui al 2025
Gli ospedali a Milano cambiano grazie a più di un miliardo di euro di investimenti per i cantieri della Sanità. Entro il 2025, cambieranno la geografia dell’assistenza sanitaria di Milano. Il grande ospedale pubblico che nel giro di cinque anni unirà il San Paolo e il San Carlo al Ronchetto sul Naviglio è stato finanziato con 450 milioni dei 600 appena stanziati per l’edilizia sanitaria dalla Finanziaria 2019. Ma non è l’unico progetto. Il nuovo Policlinico, la Città della Salute (per fondere l’Istituto dei Tumori e il neurologico Besta) e l’ospedale dei bambini Buzzi sono attesi da un decennio.
Procedono i lavori per il rinnovo degli ospedali privati convenzionati con il sistema sanitario. Sono tutti di proprietà della famiglia Rotelli dall’edificio che unirà nell’ex area Expo l’ortopedico Galeazzi e la Sant’Ambrogio, alla torre Iceberg per il rinnovo del San Raffaele.
Il nuovo Policlinico di via Francesco Sforza, 900 posti letto per un investimento di 266 milioni di euro, secondo le ultime previsioni sarà pronto per la fine del 2023. Il concorso internazionale di progettazione per la sua riqualificazione risale al 13 febbraio 2007. Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori all’impresa che dovrà realizzare il nuovo edificio è dell’11 dicembre 2018. La consegna delle offerte deve avvenire entro l’11 marzo. Entro maggio è promessa l’assegnazione dei lavori, al netto dei ricorsi. La durata dei cantieri è stimata in tre anni e mezzo, più 6-8 mesi di collaudi e trasloco.
Non c’è più una data ufficiale, invece, per l’edificazione della Città della Salute da 700 posti letto e un investimento di 450 milioni di euro. Manca ancora la firma del contratto con Condotte, che arriverà solo quando ci sarà certezza sulle sue capacità economiche di realizzare l’opera. Da quel momento ci vorranno 9 mesi di progettazione, 1.080 giorni di lavori, più altri 180 per i collaudi e il trasloco.
La conclusione dei cantieri da 40 milioni di euro per il raddoppio dell’ospedale dei bambini Buzzi è appena stata ricalendarizzata all’autunno 2021 (con apertura febbraio 2019), con quasi tre anni di ritardi causati da problemi burocratici.
Per il 2021 è atteso anche il nuovo Galeazzi da 200 milioni di euro sull’ex area Expo. Invece per l’estate del 2020 svetterà la nuova torre Iceberg del San Raffaele da 60 milioni di euro.