Economia e Finanza

Le Corti di Baires tornano a vivere: i lavori in estate

Le Corti di Baires su via Petrella torneranno a vivere. Il cantiere già questa estate vedrà cento persone al giorno al lavoro. Nel cuore del viale commerciale è partito per fare rinascere le Corti di Baires. Non più un centro commerciale metropolitano con piccoli esercizi affacciati sulle strade di una città in miniatura. Al suo posto un complesso che, tra 18 mesi, vedrà sei grandi spazi commerciali su Buenos Aires e 200 appartamenti. Sarà un isolato modello per un progetto che in prospettiva possa diventare replicabile anche in altri tratti. In quel tratto il Comune vorrebbe piantare (in terra o in grandi vasche) una quindicina di alberi.

Le Corti di Baires: la rinascita

Una storia travagliata, tra passaggi di mano e tentativi di rilancio mai decollati nonostante proprio in vista di un restyling non avvenuto, in passato vennero sfrattate le famiglie che abitavano ai piani superiori. La svolta è arrivata con l’entrata in campo del fondo inglese Meyer Bergman. Con Kryalos come advisor, gli inglesi hanno avviato un’operazione che tra acquisizione e lavori di riqualificazione si aggira sui 200 milioni di euro, ha messo in cantiere la trasformazione.

Infatti gli spazi cambieranno: 8.500 metri quadrati commerciali e 20 mila di residenziale, ovvero quei 200 appartamenti che avranno un ingresso separato su via Petrella. La facciata degli anni Trenta sarà conservata ma l’impianto a corti sparirà. Dal corso non si entrerà più nello slargo centrale da cui poi partono gli altri cortili, ma direttamente nei negozi di medie- grandi dimensioni. Chi andrà a fare acquisti non lo vedrà, ma sopra le loro teste ci saranno giardini — alti e bassi — per i futuri inquilini. Una riconversione che, spiega Luca Finzi, l’amministratore unico di Ital Development che sta seguendo per conto del fondo il cantiere, “punterà all’efficienza energetica e a realizzare anche spazi, ad esempio di coworking, in condivisione”.

I primi ad arrivare, dopo l’estate del 2020, saranno i negozi. Poi, il resto. Ma, ancora prima, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, il Comune vorrebbe dare corpo insieme ai privati al piano per l’arredo esterno. È lì, allungandosi anche all’angolo successivo di via Scarlatti, dove è in corso un altro cantiere per un albergo, che dovrebbero spuntare i primi 15 alberi, con i marciapiedi che si allargheranno fino a inglobare i parcheggi. Un inizio. Perché, l’assessore Maran, “da qui al 2025 dovremo immaginare trasformazioni importanti ma progressive che coinvolgano piazzale Loreto, ma anche un progetto che, da corso Venezia a via Padova, lavori sulla mobilità e l’arredo urbano in modo uniforme”.